Note della· Red·azione merito alla diversa utilizzazione urbanistica dei suoli. Questo è tutto. Placet che il Comune, per bocca di alcuni tra i suoi più dinamici e lo·quaci amministratori, ha sempre dichiarato d'essere pronto a concedere. Onde fastidiose e importune suonavano alle orecchie dei medesimi l(?quaci amministratori, sollecitazioni e avvertimenti circa i pericoli derivanti dal ritardato perf ezier namento della « pratica » burocratica, preliminare all'avvio a realizzazione di padiglioni facenti parte dell'« area ». Il ritardo, tuttavia, s'è accumulato. E quanto fosse esiziale, lo si è visto appunto ii 27 marzo, allorché la delibera sull'area della ricerca è giunta in Consiglio Con1unale. In quella sede, infatti, s'~ avuta notizia di un telegram1na con cui il presidente del CNR, prof. Cagliati, comunicava fl:ll'EnJe Mostra d'Oltremare ta disdetta del fitto dei sette ettari, dato che da oltre un anno il CNR stesso non ri_usciva ad averne disponibilità. Nella stesso telegramma, il prof. Cagliati con1unicava che alcuni dei laboratori che avrebb~ro dovuto far parte dell'area della ricerca della Mostra d'Oltremare, avevano già trovato sistemazione ad Arco Felice, nella zona fl,egrea; e che appunto verso Arco Felice il CNR aveva intenzione di dirottare tutti gli altri laboratori dei quali originariarnente s'era prevista l'ubicazione nei sette ettari presi in fitto dalla Mostra. Delle vibrate proteste contro la .-decisione del CNR levatesi dai « chiacchierocrati » comunali, proteste fiere e concludenti quasi quanto le « pronte adesioni » e i « ribaditi impegni » dei mesi scorsi, mette poço conto parlare. Così pure, mette poco conto parlare delle rivendicazioni economiche avanzate dal presidente dell'Ente Mostra contro il· CNR. Questa vicenda ha costituito un altro penoso capito.lo della ben poco edificante storia delle amministrazioni con1unali napoletane. I co1nmenti nascono dai fatti, e non vogliamo aggiungerne di nostri. Ciò che invece è sommamente importante, è salvare la realizzazione dell'area della ricerca: • che essa si faccia alla Mostra d'Oltremare, o ad Arco Felice, è una questione secondaria. La questione primaria è che si sviluppi nel Napoletano. una qualificata attività di ricerca scientifica, che si realizzi una « concentrazione » di sedi della ricerca, pura e applicata, conforme all'originario. progetto del gruppo di studiosi che si fecero pro·motori, anni fa, dell'iniziati.va. Bene ha fatto il CNR - se Arco Felice offriva la possibilità di realizz~ zioni più rapide - a lasciare la Mostra d'Oltremare, dove si rischiava di ùnpantanarsi nella « lentocrazia » degli amministratori comunali napoletani, e a dirottare su Arco Felice. Ma questa valutazione positiva delta decisione del CNR, sentiatno di poterla. rilasciare solo se il CNR darà prova di voler davvero assolvere pienamente gli impegni contr.atti nei confronti di Napoli (e intendiamo Napoli-metropoli, di cui fa parte anche Arco Felice). Questa prova il CNR potrà fornirla dando subito vita, -accanto all'Istituto di Ciberne.tica del prof. Caianiello, e all'Istituto di ricerche chimiche e fisiche sulle molecole d'interesse biologico (filiazione del Ligb del prof. Ruzzati Traverso), già operanti ad Arco Felice, anche al l.aboratorio di ·tecnologia dei polimeri e di reologia, a quello di ricerche sulla combustione e alla sezione napoletana 36 Bi~Iiotecaginobi_anco
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