Girolamo Cotroneo sul1 la dialettica neg,ativa, egli non tenga in -sufficiente conto il fatto che gli autori di America e di Aspettando Godot si pongono sul solo piano della n•egatività: essi nojn rischiano il fallime 1 nto, in quanto pro,pongono un momento co,stante ·del divenire u)Jlano, che è quello dell'assurdo o, se si vuole, del maJle. Certamente al pessimismo di Adorno (anche se si tratta, come ha scritto Renato So,lmi introducendo l'edizione italian,a dei Minimo moralia, •di un « pessimismo storica•m,ente co-ndizionato, alieno - salvo rari momenti - ,da ogni ipostatizzazio,ne, e pronto ad ap1rirsi ailla sp·eranz,a » ), ·al pessimismo di Adorno, dice·vamo, si adattano più Kafka ·e Beckett, ,che non Sartre o Brecht, i qua1i ultimi, nonostante tutto, sono sempre degli ottimisti, in q_,uanto vedo,no, o oredono di vedere, la via della salvezza p,er un'umanità che per Adorno (come per i suoi « autto,ri ») è inveoe senza speranza: ed eg~li sembra non vedere, come ha •detto· an,cora Saltini, « c·he l'arte nichilistica è sì una protesta contro l'inferno re·ale, ma è anche soggezione m·aso·chistica a quest'inferno ». Dove invece Ada.mo vede l'autentica so,ggezio1 ne maso,chistica all'inferno è pro·prio nell'arte impegnata, dal momento ·che ,egli ritiene che, al di là di tutti i contenuti, l'esigenza estetica 1Co,ndiziona sempre l'artista, anche quando trasforma in imm·agine ·a fini didascalici (e non p1er pura disp·erazione, co•me egli vorrebbe) l'ingiustizi,a, la violenza, il male. Egli si dichiara quin 1di persuaso che « la cosiddetta rapp·resentazione artistica del crudo doilore fisico di chi è stato bastonato a san·gue con il ·calcio del fucile, cointiene, per quanto lontanamente, il potenziale òi spremere piacere », per cui « nella lettera.tura impegnata anche il geno·cidio diventa un b·ene cultura-le e quindi dive·nta piì1 facile continuare insieme il gioco nella civiltà che lo ha p•rodotto ». No.nostante il radicalismo contenuto in questa ultima e1spressione, non si può dire c·he Adorno 110n abbia ·colto nel segno, dal momento che, come egli aggiunge, « è impo-ssibile, ne'1 contesto effettuale, prescindere •Completamente dal momento del piacere anche dava11ti a1d o,pere inesorabili ». Non per nulla Brecht finisce con l'ammetteTe, rico.r,d1aan 1co,ra Adorno, che « il teatro gli imp·orta p·ur sempre di più del miglioramento del mo.ndo cui esso deve servire ». Da questo a p·arlare di mistificazio 1 ne, ci corre po,co: e se Ado,rno non arriv,a a tanto, permette p·er lo meno che lo si intenda. Ma anche a non vo,ler ,essere così drastici, l'impressione che si ricava da queste o•sservazioni è -certamente gran 1de e, soitto qu,esta critica, il mito dell'engagement no·n può non vacillare mostran,do tutti i suoi limiti, anche qu-elli più riposti. Naturalmente è estremamente diffi32 Bibiiotecaginobianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==