Gabriele Catalano Il termine Scapigliatura non è dunque « approssimativo » come voleva il Marcazzan, accettabile tutt'al più « per un suo valore indicativo e simbolico », 111a è collegabile al diffuso disagio socio-economico su cui fiorisce, dietro il modello solo esteriore della bohème francese, la nostra Scapigliatura; la quale se ne distacca per quel tanto di serietà morale che essa manifesta in più d'uno dei suoi adepti col generare, a soluzione di insanabili contraddizioni, finanche la scelta del suicidio, ben più vero e allarmante di quello puramente letterario dei confratelli d'oltralpe. Lo stesso Mariani ci fa dunque avvertiti che alla particolare accezione storico-letteraria nell'uso del termine si giunse solo per gradi durante la parabola della Scapigliatura. Inizialmente esso offre infatti una confusa equivalenza semantica. Messo i11 circolazione dall'Arrighi, non già per la prima volta col romanzo che lo accoglie fin nel titolo, La Scapigliatura e il 6 febbraio (1861), ma co'11gli Ultimi coriandoli del '57, tuttavia soltanto nel romanzo dal titolo omonimo il termine presenta chiaramente tale duplicazione di senso, indicando da una parte individui fuorilegge e quindi spostati nel senso della n1assima asocialità , e dall'altra giovani poveri, anticonformisti ma buontemponi. Diremmo che il significato definitivo si avrà per influenza e co,m,penetrazione delle due accezioni. Comunque è notevole che non ci sia all'inizio del suo impiego una cl1iara angolazione critico-letteraria, ma prevalga in un senso o nell'altro una marcata angolazione sociale, e di letterario sia presente tutt'al più l'intento di 120 Bibiiote~aginobianco creare un « correttivo » ad altre locuzioni già comuni e perifrastiche come quella di « ro,mantici in ira» ossia spiriti culturaln1ente e psicologicamente ribelli. Soltanto nel 1868 il « Gazzettino rosa », che ebbe il Cavallotti a fondatore e che si imp~- gnerà nella lotta a favore della Scapigliatura, usò per la prima volta il termine per caratterizzare « un avvenimento che interessa insieme la poesia, la n1usica, il teatro »: ciò nel co111111entarel'immii1ente rappresentazione del A1e.fistofele boitiano. Strettamente connessi a tale problema della qualificazione e dell'estensione del termine è quello degli accostan1.enti e dei raggruppamenti degli autori in qualche modo interessati al destino della nuova corrente. Su tali accostamenti i contemporanei furono, è vero, molto più generosi di quanto non lo sia stata la critica posteriore. Naturalmente quelle delineazioni di gruppi furono spesso arbitrarie, come arbitrarie furono parallelan1ente alcune esclusioni: ma è a11che vero che non si deve mai prescindere, nel valutare un fatto, storico, dagli umori e dagli errori dei contemporanei, quando questi intervengono a mettere in luce la molteplicità degli aspetti nella lotta per le idee, i cui contorni risultano se1npre nel suo farsi più contorti e incerti che non dopo. Così, mentre da un lato gli stessi uomini del tempo suggellarono il binomio Praga-Boito, dall'altro escludevano il Tarchetti; ma questi già per suo conto - e ciò può essere utile a provare q11anto il giudizio altrui fosse alimentato dagli atteggiamenti personalistici e contingenti rivestiti dagli stessi Scapigliati - af- ....
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