Nord e Sud - anno XVI - n. 112 - aprile 1969

Gabriele Catalano co ... E sia dw1que Scapigliatura l'etichetta, e si chiamino gli artisti Scapigliati ». Il Mariani, nelle prime cento pagine (in cui utilizza precedenti lavori apparsi su « Convivium » e su « I 1 Verri » oltre che in dispense di corsi universitari, poi raccolti in volume per la S.E.I., Alle origini della Scapigliatura, 1961), riesce invece a dimo1stra11ci iii contrario. No•n solo il termine dice n1olto ma non è neanche un'etichetta di riserva. Su questo torneren10 più avanti. Per ora, nel riaffacciare il diniego crociano circa la classificazione della Scapigliatura nella categoria di «movimento», ci viene il dubbio che l'ostacolo maggiore a considerarla tale, ossia come gruppo co1municante tra le parti, ricettivo e influenzante al tempo stesso, possa essere proorio la vastità del suo incontrollato .. bi1sogno di rinnovamento, certo, più sfuggente alle catalogazioni e agli adattamenti di tipo politico di quanto no,n 101 fosse ad es. il verismo, che fondandosi sulle positivistiche certezze della cultura borghese finì con lo scientifizzaire, riducendole così a schemi, o col mitizzare (nel caso migliore, col \/erga) le sue istanze concretan1ente e soci1-lmente rinnovatrici. Quindi è vero che l'estensione della Scapigliatura nel tempo e nello spazio contraddice all'idea di « frequentazione sincrona » la cui mancanza il Marcazzan considerava condizione determinante per sancire la impossibilità della sua definizione com~ gruppo; ma è anche vero che l'incertezza dei limiti geografici nonché temporali (fermo restando a Milano l'indiscutibile epicentro) confe118 Bibiiotec_aignobianco risce a questo « momento » della storia letteraria dell'Ottocento quel carattere tensivo e correlante insito nelle sue premesse rivoluzionarie. Quel 1 la del Marcazzan resta forse l'affermazione più recisa contro la Scapigliatura come gruppo. Le battaglie letterarie, le amicizie, le corrispondenze, gli scambi di giudizi, le consuetudini comuni - la scioperataggine, gli amori facili, l'alcool e l'assenzio -, l'impetuoso displuvio d'una pubblicistioa impegnata nel sostenere o nel respingere la nuova letteratura, una cronaca insomma di odi e di ripicchi, di ovazioni e di prosecuzioni, indagata dal Mariani con brillante sicurezza di storiografo e col risultato di restituirci un clima storico comune, tutto ciò si riduceva nel giudizio del Marcazzan a un insieme di « incontri piuttosto fortuiti». E più estesamente, sempre in merito alla inconsistente omogeneità della Scapigliatura, così da lui medesimo si veniva osservando: « Se si pretende di definirla per via di certe affinità maturate nell'ambiente letterario milanese dopo l'unità, come coscienza riflessa di idealità in comune vissute e perseguite, come t1n-iformità di atteggiamenti artistici e morali praticata in una can1araderie disposta a farsi pesare per una sua concorde compattezza, non sarà difficile avvertire come il tessuto si smagli alla luce di una indagine anche mediocramente rigorosa ». Lo strano è che ci si ostini a ricercare « uniformità » e « concorde compattezza », quando nessuna scuola, anche la più chiusa e formalista, ha mai preteso di mettere insieme drap,pelli di poeti in divisa. Intanto

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==