' La Scapigliatura, veicolo di protesta Ma nonostante il « taglio» dato dall'autore ad una materia sovrabbondante e in sé dispersiva per le innumerevoli implicazioni e sfumature che essa contiene (da una presunta ap·partenenza scapigliata assegnata dai contemporanei persino al Farina, a un degradare del medesimo alveo rivoluzionario verso l'erotismo para-dannunziano che gia si inizia nel peggior Valera e si giusrifica nel nuovo modo zolianamente i1nteso di riflettere le contraddizioni e le vendette di classe), la sua ricostruzione arp,proda chiaramente al reperto in area lombarda - meno determinanti le innervature del vicino Piemonte - d'una fermentante dislocazione di p,rodotti artistico-letterari e di schieramenti abbastanza clefiniti anche nella pubblicistica e nel giornaU1smo tout court: dalla <{ Cronaca grigia », diretta tra il '60 e 1'82 dall'Arrighi, il papà della Scapigliatura, al « Gazzettino » del Bizzoni, al « Gazzettino rosa », alla « Rivista minima » che accolse racconti e testi vari del Tarchetti, allo « Scapigliato » de 1 Tro11coni, alla « Mafia rosa » sorta a Genova a imitazio 1 ne del milanese « Gazzettino rosa », al « Fiparo », il più in1portante per aver avuto in co-redazione i dioscuri del movimento, Praga e Boito. Un movimento, beninteso, dai facili accozzamenti, resi piu confusi dalle idiosincrasie personali tra gli appartenenti, e che non esclude, come insiste il Mariani, il « confusionismo che presiede al]a catalogazione ed al1 'allineamento» ad opera degli stessi contemporanei. La confusione, però, non era solo in chi giudicava ma anche in chi pretendeva d'essere parte del gruppo. E· il caso, per esempio, B-bi iiotecaginobianco di Vittorio Betteloni - scrittore, per il vero,, dalle « vaghe suggestioni scapjglia te », ma evero v rso il Tarchetti e piu ancora verso il Boito, con qualche indulgenza pietosa per il Praga, come ricorda il Brognoligo -, di Betteloni insomma che tuttavia scriveva a G. L. Patuzzi: « Il n1io ideale sarebbe di congiungersi con Praga, Boito e Zendrini e for- . . m.are a noi cinque come una nuova fede ». Il che documenta anche in temperan1enti che avranno uno svilup·po diverso, come quello del Betteloni, il desiderio di stringersi comunque a « una nuova fede», sollecita d'un generale rinnovamento. Ed oltre questo comune denominatore, più o n1eno rivoluzionario nell'aspjrazione al nuovo, mi pare che non si debba andare nell'attribuire carattere di «gruppo» al movimento scapigliato: ma è pur sempre qualcosa rispetto alle posizioni scettiche o addirittura negative che furono ·o. tenute in passato. Soprattutto convincente è la portata caratterizzante e l'estensione de] termine di Scapigliatura, invalso, fin dal principio per distinguere un atteggiamento di vita e d'arte dalle co,nfuse volontà rivoluzionarie, ter1ninc su cui il Mariani ha operato un notevole affinamento storico-semantico. Il primo risu]tato, anche se in apparenza d'ordine soltanto nomenclatorio, è di aver legittimato una definizione apparsa in passato solo economicamente utile. Basti ricordare infatti la scoperta sufficienza con cui il Nardi l'accoglieva oltre quarant'anni fa: « Trovo una parola storica: scapigliatura. In verità dice poco. E poi designa un fenomeno morale e politico, oltre che artisti117
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==