Nord e Sud - anno XVI - n. 112 - aprile 1969

La Scapigliatura, veicolo di protesta poetica scapigliata a quella positivistica e per disegnare singoli precorrimenti, forse meno arditi di quanto sembrò a E. Ghidetti, che recensendo un articolo dell'Anceschi ( Circostanze della « fine del secolo >>, « Il Verri» 1962, 4,) poi rifuso nell'ormai classico libro sulle Poetiche, vi denunciava « il rischio di generalizzazioni che non possono trovare verifiche se no·n a costo di forzature antistoricistiche ». Ma, ancora prima, spetta forse al Binni il merito di aver considerato, nel 1936, il feno1neno della Scapigliatura imprescindibile dall'esaurimento dei movimenti post-manzoniani dopo il 1860, inclinanti verso le forme divergenti del verismo e del decadentismo. Non a caso infatti la trattazione della Scapigliatura, nell'opera dell'Anceschi, trova posto nel ·capitolo Protesta e rifugio nell' « irrazionale », dove si esan1inano altri scrittori come Graf, Gnoli, Betteloni, Bettini, privi di qualsiasi legame con la Scapigliatura. (Non quindi omogeneità di grup,po, anche secondo l'Anceschi, ma 1 pur tuttavia il segno, dovunque percettibile del disagio verso il positivismo, e la via aperta allo spiritualismo misticheggiante della reazione fogazzariana e dei neo-mistici: uno spiritualismo insomma non piu rr1aledettistico com'era stato per gli scapigliati, ancora saldamente impigliati nella realtà, ma che tuttavia '- trovava in questi ultimi la sua matrice). E non a caso il Binni, dopo aver sottolineato, diversamente dall'Anceschi, la « compattezza» degli scapigliati e la « loro caratteristica di cenacolo » nelle sue analisi intorno alla Poetica del decadentismo in Italia, riconosceva il « valore sopratBibliotecaginobianco tutto storico e quasi nullo artistica-- n1ente » del movimento (in quanto non riusci a f armare una vera corrente poetica), ma d'« una importanza centrale nello studio dell'esaurimento del romanticismo e delle origini del decadentismo in I tali a ». Dunque è fuori di dubbio il legame che intercorre tra Scapigliatura e decadentismo e che fa della prima uno stadio di transizione verso il secondo. Ma è ugualmente incontrovertiuile la dipendenza consciamente o inconsciamente polemica nei confronti del tardo romanticismo nostrano, edulcorato o impastoiato d'erudizione, civilmente rinunciatario e accomodante, come pure è pienamen te ammessa la massima aspirazione della Scapigliatura a ripr~ durre le punte estreme del romanticismo europeo. Due parametri, il romanticismo e il decadentismo, che permettono una non difficile cronologizzazione del « momento » o « movimento » che sia, giunto a noi sotto l'etichetta della Scapigliatura. So... prattutto è evidente e documentabile (e qui l'autore è stato storico e comparati vista espertissimo) il rapporto di discepolato dei nostri « maledetti » rispetto all'avanguardia letterariamente rivoluzionaria del romanti-- cismo europeo, da Jean Paul a Baudelai,re, da Hoffmann a Poe; ma i nomi e j_ riscontri che il Mariani registra sono decine e decine, col risultato di superare anche certe riserve del Binni circa la reale europeizzazione del movimento (come questa: « Certe loro spregiudicatezze e spa-: valderie di atteggiamenti sono infatti estremamente provinciali e limitate ... E soprattutto manca loro il punto centrale, la conquista che 115

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