Gabriele Catalano dustriale, la reazione parado 1 ssalmente utile d'una certa sufficienza mercantilistica o soridità anti-intellettuale nella borghesia e nella piccola borgl1esia lombar,da, numericamente in espansione (diversamente dal Mezzogiorno, dove la cultura continuava ad essere appannaggio delle vecchie caste, a cui anche la borghesia professi 1oniistica sii adeguava imitando1ne i miti e l'amore per il passato), ha certamente favorito il sorgere negli seri ttori della Scapigliatura di questo senso di disponibilità e di sradican1ento. Ora, un'acuta rimessa in discussione e una volontà di sistemazione storica intorno a questa tra le fasi piu ricche -della nostra letteratura ottocentesca presiede al vasto disegno di circa 900 pagine, quan,te ne comprende la Storia della Scapigliatura di Gaetano Mariani, apparsa recenten1en te presso, l'editore Sciascia. Il metodo della ricerca e del giudizio emerge dal modo stesso in cui si dispiega la n1ateria, tanto che l'autore ha ritenuto superfluo preparare in limine il lettore con delle dichiarazio-ni sul criterio o i criteri che regolano la sua professione di sto1rico della letteratura. Ma, mentre avverte che « la struttura di questa opera ci ha dispensati da premesse e intro,duzioni », sente poi al termine della medesin1a la necessità d'una postilla, d'ordine appunto metodolo- . g1co. Il problema che vi si avanza è che, raccogliendo le 01 biezioni del Croce al Novecento vallardiano del Galletti, per aver questi com·preso in un ·solo capitolo personalità ben distinte e non raggruppabili, non si debba parlare neppur oggi di « mo114 Bibiiotecaginobianco vimento » a pro 1 posito della Scapigliatura (termine che presup 1 porrebbe compattezza d'intenzioni e uniformità di risultati), ma so,ltanto di « momento ». Lo confermerebbe, per il Mariani, il fatto che qualcuno abbia suggerito una denominazione me110 implicativa di precise ragioni comuni, co1ne quella di seco,ndo romanticismo lombardo, con specifica allt1sione al libro del Romanò, o che altri, p1 ur con1 servando la definizione tradizionale, abbia però dimostrato che « con la nozione di " Scapigliatura " si indica solo il convergere di libere personalità in alcuni motivi comuni di poetica». È il caso di Luciano Anceschi, ohe -mentre pareva consentire nel gesto crociano di voler indipenden,ti le diverse individualità operanti nell'ambito della Scapigliatura - co,me in realtà il Croce aveva fatto in quel ripetuto e prezio 1so esercizio di lettura che sono i pii.1tomi della Letteratura della }luova Italia, escludenti pregiudizialmente qualunque nozione di « scuola» o ,di « movimento,» - d'altra part~ si serviva di quella sua ipotesi, forse casualmente sintonizzante coi fondame11ti crociani, per proietta·re in avanti verso il di·scrimine irrazionalistico delle poetiche novecen• tesche il significato ideologico e tee .. nico della Scapigliatura, la quale si presenterebbe in Italia come il « primo di quei movimenti che noi diciamo contem.poranei, e altri direbbe " decadenti " ». Di conseguenza il proposito storicistico e individualizzanite del Croce si p,rospettava, per l'autore delle Poetiche del Novecento in Italia (1962), come una garanzia di metodo per avallare la contrapposizio 1n·e della
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==