Nord e Sud - anno XVI - n. 112 - aprile 1969

Manlio Rossi Daria plementari di quella zona di una parte della nostra mano d'opera, che potrebbe così, grazie ai facili trasporti, continuare a risiedere nei luoghi d'origin.e, trasferendosi ogni giorno sui p·osti di lavoro e continuan·do ad esercitare, co·n i familiari, la gestione di piccole aziende agricole. È lecito prevedere che, anche spontaneamente, sia 1't1no che l'altro processo potrebbero aver luogo: l'obiettivo di una specifica azio·ne politica pro.grammata è, perta·nto, quello di far sì che l'uno e l'altro assumano dimensioni tali e p·enetrino di tanto nell'interno della p•ro,vincia da determinare una sostanziale modifica della sua econo·mia e da provocare una crescente diffusione nel st10 interno• di altre iniziative industriali. Un tale modello di sviluppo industriale non è solo ipotetico, perché riproduce feno·meni che si sono effettivamente verificati in altre regioni del nostro paese, dell'Europa e del mondo. La industrializzazione di alcune zone interne, pro·vviste delle condizioni necessarie agli insediamenti industriali, è anche una ipotesi pienamente legittima. Oggi o domani che le comunicazioni siano divenute facili, nulla si dovrebbe 01 pporre a localizzare nella piana dell'Ufita presso Grottaminarda, o all'incrocio di Ponte Romito, o nell'Alta Val d'Ofanto tra S. An,drea di Conza e Lioni, o nella Valle Caudina, di consistenti insediamenti industriali, capaci ciasct1no di dare occupazio·ne a un. migliaio o più di operai. Un tale possibile e auspicabile sviluppo potrebbe avere, per la stes,sa dislocazione di quelle aree, l'effetto indiretto di interesisare le po1 po,lazioni di numerosi Comuni, ossia cli creare anche nei territori interni t1na sorta di economia m.ista agricolo-industriale che col tempo potrebbe ulteriormente arriccl1irsi e diventare la struttura portante e rinno·vata dell'economia della- provincia. Perché, tuttavia, una tale astratta possibilità diventi realtà, sarebbe fatale - come lo è stato finora - attendere che qua·lche fanto,matico imprenditore forestiero, attratto dagli incentivi comt1ni a tutto il Mezzogiorno, decida di piantair le tende i1 n una di quelle aree, in attesa che altri faccia altrettanto. Occorre, all'inverso, una parziale e intelligente azione preparatoria volta a risolvere quattro ordini di proble 1 mi: una paziente presa di contatto con quei settori industriali in espansio·ne che abbiano dimostrato altrove di adattarsi a condizioni simili a quelle che si potrebbero qui offrir lo1 ro; una adeguata attrezzatura delle aree prescelte p·er accogliere gli impianti, creando in particolare condizioni di favore ad esempio in fatto di prezzi o ·di cessione dei terreni; una gen~rale preparazio·ne dell'ambiente in fatto di servizi, di facilitazio·ni amministrative, di preparazione della mano d'opera ed infine una mobilitazio,ne dei capitali e deLle capacità imprendi,tive locali per deciderle ad impegnarsi in questo tipo ,di sviluppo industriale. 106 Bibiiotecaginobianco

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