Manlio Rossi Daria occorre averlo nel caso delle attrezzature civiU più costose ed impegnative - quali gli isti t.uti di istruzione superiore, gli ospedali, i servizi amministrativi e tecnici, i contri ricreativi di maggior rilievo, oltre che alcuni impianti collettivi co1messi alla produzione agricola. È una scelta decisiva quella che si pone al riguardo: qualo 1ra si co11tinuasse, infatti, ad indulgere - come sp,esso si è fatto finora -- ad una certa grandiosità nella progettazione di strade e fabb,ricati ed ancor più alla creazione di duplicati tropp,o vicini l'uno all'altro di una stessa attrezzatura - carne sta avvenendo con gli ospedali della provincia e con le campanilisticl1e aspirazio11i di troppi Co,muni ad avere o•gnuno, il proprio istituto medio superiore - ciò p,orterebbe a ritardare la completa e razionale attrezzatL1ra civile del territorio e in. ultima analisi a co,11p1romettere il difficile, 1na possibile processo di sviluppo della regione. Questo che ora si è detto vale i11 particolare con riferimento alle attrezzature scolastiche. Proprio perché povera di risorse naturali e meno adatta agli spontanei sviluppi dell'economia, la nostra provi11cia deve puntare - come ho già detto e dirò ancora in seguito - su di uno sviluppo di qualità e sul collocamento di u11a parte delle proprie forze di lavoro al di fuoiri dei suoi confini. Per ottener questo occorre più che altrove - e tutti sanno che dovunque la società moderna diventa o,gni giorno più esigente al riguardo - conseguire la più alta qualificazio,ne culturale e professionale dei giovani. !./investimento scolastico ha, perciò, per noi diritto di precedenza su tutti gli altri perché rappresenta, per così dire, un investimento direttamente produttivo. A due condizioni, tuttavia: che la formazione sco1astica sia di elevato li- , vello e alta1nente selettiva e che essa si ammoderni nei metodi e negli insegnamenti in modo da preparare i giovani alla co,mplessa ,rita che dovranno affrontare, sia che vadano a lavorare altrove, sia cl1e restino nei loro paesi e siano costretti ad assumersi i compiti connessi alla trasfo1rmazione della tradizionale economia. Se, pertanto, nel passato decennio siamo riusciti in qualcl1e modo a rispondere quantitativamente alla cresciuta domanda in fatto di istruzione pubblica, tutti sappiamo cl1e il livello qualitativo è basso ed in particolare che il quadro degli insegname11ti impartiti no,n corrisponde qualitativamente alle esigenze dei giovani e della vita moderna. La contestazio·ne studentesca ha in questo stato di cose la sua piena legittimazione e gli anni prossimi saranno inevitabilmente ed augurabilmente anni di profo11da trasfo 1rmazio·ne degli ordinamenti scolastici. Orbene, bisogna dire chiaro e tondo che questa trasformazione potrà essere possibile se i gio·vani sopra i 14 anni potranno studiare in scuole di 104 Bibiiotecaginobianco
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