" Per l'Irpinia: che fare valutati per ben misurare guadagni e perdite, per correttamente impostare il bilancio dei servizi relativi, per proporzionare i mezzi alla domanda effettiva, per ottenere per essi adeguati co11tributi integrativi: tutti problemi che - anche dopo la risoluzione della crisi - resteranno attuali e richiederanno attento studio, razionali soluzioni e un continuo ag.giustamento alla realtà da parte di chi si assumerà la responsabilità del servizio. Dell'ultimo ordine di problemi - quello relativo alle co1nunicazioni ferroviarie - è forse prematuro parlare, non perché poco importante, ma perché bisognoso di attenti studi prima di trovare una soluzione capace di reggere negli anni. L'unica linea ferro 1 viaria della provincia - la Rocchetta S. Antonio-Avellino - voluta alla fine del secolo scorso dal grande meridionalista Giustino Fortt1nato, ha avuto attraverso i decenni vita piuttosto grama, tanto da esser considerata - credo - co,me uno dei rami seccl1i del nostro sistema ferroviario, da dover essere tagliato allorquando si metterà n1ano al progettato riordinamento ferroviario. Ritengo che un tale destino possa e debba essere ragionevolmente evitato, con grande vantaggio per l'economia provinciale, se sapremo seguire con perseveranza e contemporaneamente, negli anni prossimi, due linee di azione: da un lato, quella dello sviluppo agricolo-industriale dei territori attraversati da quella ferrovia - l'alta valle delrOfanto e l'alta Valle del Calo,re -; dall'altro, quella della ricostruzione, su migliori e pii1 brevi tracciati, dei collegamenti ferroviari tra Napoli, Benevento ed Avellino. L'una e l'altra linea di azio11e son tra loro interdipencle11ti il batterle contemporaneamente può aver come resultato di rendere attiva una ferrovia che è oggi passiva e di mantenere aperta al traffico ferroviario, che continL1a ad essere il pii.1 econon1ico per i lu11gl1i tragitti, gran parte della nostra provincia, che altrimenti ne sarebbe esclusa. Dirò da ultimo come convenga condurre la nostra azione neg]i anni prossimi per rendere possibile il raggiungimento degli obiettivi cl1e 110 ora indicato come essenziali per completare quella rottura dell'isolamento, che resta la condizione fondamentale del nostro sviluppo economico. Può essere, intanto, di conforto il sapere che questi ragionevoli piani so,no già stati riconosciuti validi in sede di elaborazione e approvazione del Piano territoriale per la Campania. È opportuno, inoltre, sottolineare - prima di passare ad altro argomento - come questa necessaria azione per eliminare l'isolamento sia in gran parte di comune interesse, oltre che per la nostra, per le contermini pro~incie di Benevento, Foggia, Potenza e Salerno, con le quali, pertanto, dobbiamo stabilire intensi rapporti di collaborazione a questo e ad altri fini. 101 Bibiiotecaginobianco
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