Nord e Sud - anno XVI - n. 112 - aprile 1969

Editoriale nessuno disoute più il valore fo1 ndamentale, e la cui sopravvivenza è legata proprio aJl1 a sua cap,acità 1di ricostituire un rap,po1 rto corretto con tutti gli altri momenti del1 1'01 r:ganizzazio.ne sociale. E non si dimentichi che una sostanziale apertura verso, l'esterno rap 1presenta anche l'unico modo di recuperare quegli studiosi che una selezione di cla,sse h·a scacciato dalle università ». Bene: si pitò discutere sul fond.anzento di queste preoccupazio11i, non sulla loro rispettabilità. Ma poiclié se ne è voluta discutere proprio la rispettabilità, si è data una prova di i11tolleranza corporativistica e quindi si è dimostrato che sono prcoccitpazioni fo11date. Non vorre1n1no, tuttavia, che alla fine risultassero tanto fondate da provocare contro la riforma un'allea11za più o meno n1ilazziana fra i « baroni» e gli aspiranti « baro11i », gli itni interessati ad impedire ogni rinnovamento che comporti l'impegno .al tempo pieno, l'incompatibilità, la ristrutturazione dipartimentale, gli altri pure interessati ad impedire questo rinnovamento nella misura in cui non co111porti la carriera facile, il posto sicuro, l'accesso gratuito al recinto barotzale e sia pitre ad un recinto baronale allargato. Che sia stata insabbiata la 2314 pilò essere stato un bene, nella misura in cui non abbia a fallire questa riforn1a, che è imminente e che porta soluzio11i molto piit avanzate di quelle della 2314. Quanto al discredito che ha investito la categoria dei professori, e che ora rischia di estendersi alla categoria degli assistenti, questo è i,n problema di redistribuzione dei poteri, ma è anche e forse prima di tutto un problema di coscienza etico-politica dei professori, e magari degli assistenti: sembra lecito pretendere dagli uni che sappiano e vogliano essere più degni di quanto finora non lo siano stati della funzione di cui sono stati investiti e dagli altri che sappiano e vogliano esercitare questa funzione con una dignità ed una scrupolosità che è mancata a coloro che li ha11no preceduti; sen1bra lecito pretendere che gli uni non sappiano e non vogliano passare per « manipolatori di scienza », « avventitrieri senza coscienza », e che gli altri no11 vogliano dive11tarlo. 8 Bibiiotecaginobianco

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