I Cronache e Memorie gione brevissima, era sorta come un esercito, numerosa, ardita, intraprendente, e, con una contemporaneità che ha del n1iraco.Jo, si era impadronita del potere, determinata a cambiare il volto del paese, nel più breve tem·po possibile. L'esperienza di Vittorio de Ca-prariis si formò in quell'epoca straordinaria, osservando ·per così dire nel sottosuolo le vicende dei partiti, l'urto degli ideali e degli interessi, e meditando su un problema che doveva accompagnarlo lungo tutta la vita, e che a voilta a volta ha cercato di approfondire rintracciandone le origini e gli sviluppi negli storici italiani del Rinascimento, nei pubblicisti delle guerre francesi di religione, nei dottrinari della den1ocrazia ottocentesca, nei filosofi-sociologhi dell'età presente: come nasce e perché muore la libertà. Sarà dunque possibile - si domanda - sottoporre la realtà fuggente e demo,niaca all'ordine dei valori morali e spirituali, sciogliere la tensione di un co11flitto che non si è mai risolto,, ma anzi n1ette oggi in crisi le istituzioni moderne ,della libertà e dello Stato di •diritto? Anin1ale politico fino al midollo, de Caprariis no,n riuscirà mai a concepire il passato come una cosa morta. Sempre il suo sguardo, si ferma a scoprire nel tempo passato i centri nervosi, i momenti esemplari, nei quali co·me sotto a una pelle si scorge il palpitare della storia in fermento. Nei libri e nei documenti d'arcl1ivio ricerca il prolungamento del presente, concentrando l'indagine su quei nuclei di pensiero in azione che si rivestono poi dei fatti e dei nomi che gli occorrono. Soltanto in questi li,miti, si direbbe, la storia gli diventa parlante, conoscenza della realtà colta sul fatto. D'altra parte, nessuno come lui è refrattario alle filosofie n1oderne dell'angoscia e dell'informale, che tranquillamente rifiuta con un allegro atteggiamento di sfida. Il giovane storico non è di quelli che si esaltano alle cose buie e co,mplicate: crede nella realtà e nella solidità delle categorie spirituali. Se l'uo,mo, per dirla con Vauvenargues, è oggi in disgrazia, biso-gna pure che torni a rialzarsi e a collocarsi al centro dell'universo. Ed eccolo, costantemente impegnato i11una lotta nella quale gli interessi storici e le preoccupazioni del giorno si intrecciano. Non solo bisogna difendere gli ideali splendenti della libertà dalla sfiducia che sembra incrinarne gli istituti, m~ occorre ricondurre le forze nuove e impazienti, oggi così minacciose, nei confini di un ordinamento· ragionevole e umano, senza distrugg·ere il patrimonio di civiltà liberale ricevuto dal passato. Con un fervore che mai si attenua, negli anni in cui· la fede nelle cose che più gli stanno a cuore trova scarsissimi proseliti, de Caprariis è sempre in campo, tutto armato di politica, co:n l'aria di chi si tro,va a suo agio sul terreno nemico, e si difende di fro,nte, st1i fianchi, alle spalle: mescolato nei congressi, nei convegni, nelle scis97 Bj_bi lotecag.inobianco
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