' Argomenti zazione agricola dell'ambiente considerato); b) mettendo a punto un sistema di incentivi e di sanzioni, mediante il quale i pubblici poteri avrebbero potuto provocare la trasformazione e anche la ricomposizione delle unità aziendali e po·rtare così a redditività il potenziale creato con le nuove infrastrutture. Il R.D.L. 13 febbraio 1933, n. 215 stabilisce che la valorizzazione agri-. cola di un comprensorio sia pe~seguita sulla base di un « piano generale di bonifica »: « per ciascun co1nprensorio classificato deve essere redatto il piano generale di bonifica, il quale contiene il progetto di massima delle opere di competenza statale e le direttive fondamentali della conseguente trasformazione dell'agricoltura, in quanto necessarie a realizzare i fini della bonifica e a valutarne i presumibili risultati econo·mici e d'altra natura » (art. 4). L'approvazione del piano da parte del Ministero dell'agricoltura e delle foreste com,porta il riconoscimento di pubblica utilità alle spese pubbliche e private in esso indicate e la definizione dei tempi di esecuzione e del riparto della spesa per le varie opere tra Stato e privati, seco,ndo criteri che la stessa legge indica. Per quanto riguarda gli incentivi atti a promuovere gli investimenti di privati, la· legge li puntualizza in termini di contributi a fondo perduto,, di concorso nel pagamento degli interessi sui mutui accesi per sostenere le spese di investimento, nonché di alcune esenzioni fiscali. Le sanzioni arrivano a prevedere l'esproprio dei proprietari inadempienti, entro i limiti di tempo fissati dal pia110, agli obblighi di investimento e di trasformazione. · I brevi richiami fatti indurrebbero a considerare il piano di bonifica come uno strumento di incisivo valore strategico ai fini del raggiungimento degli obiettivi che la bonifica si propone. Sta di fatto, però, che il carattere strettamente vincolante, che il piano di bonifica manifesta nella sua impostazione, ha n1ostrato, con il passare del tem·po, una sua sostanziale intrasferibilità nella fase applicativa; e anche quando il piano è stato tradotto nella realtà le sue indicazioni non sono state quasi mai realizzate nei termini di tempo e nelle forme e nei contenuti prestabiliti, soprattutto per quanto riguarda gli indirizzi produttivi. Di tale intrasferibilità si possono, puntualizzare i motivi in una serie di condizioni, contro le quali il piano di bonifica ha esaurito le proprie capacità normative. Sono da annoverare tra esse, certamente, le resistenze opposte agli interessi particolaristici, n1a un ruolo 1 ancor più decisivo. ha giocato la concezione settoriale che ha presieduto per lungo tempo alla politica di bonifica. Tra gli obiettivi fondamentali di questa politica, soprattutto nei con- ' fronti delle regioni meridionali, è infatti pressoché sistematicamente 91 B~blio·ecaginobianco
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