Nord e Sud - anno XVI - n. 111 - marzo 1969

I Gli investimenti pubblici: logica o intuizione? La necessità di un criterio di scelta. Un buon punto di partenza per la discussione è rappresentato dalla posizione di coloro che sostengono che, se non fosse per la mancanza di conco,rrenza perfetta, il mercato sarebbe un banco di prova adeguato per saggiare la bontà degli investimenti pubblici. Coloro che sostengono questa posizione, e che di conseguenza propongono, di affidarsi al mercato per la valutazione degli investimenti pubblici, non sostengono certamente la possibilità di adottare alla lettera i criteri di valutazione elaborati dal settore privato; essi considerano però certamente i criteri di scelta del settore private> come .una utile b.ase con,cettuale, ,della quale è possibile avvalersi dopo avere intro·dotte alcune correzioni rese necessarie dal mutamento· di prospettiva che il passaggio dal settore privato al settore pubblico necessariamente comporta. Vale la pena di aggiungere qualche parola per chiarire meglio la natura di questo orientamento. Tanto per citare un esempio, la modificazio,ne maggiore che i sostenitori di questa corrente dottrinale ritengono di dover applicare ai criteri di scelta elaborati dal settore privato, prima di applicarli a scelte concernenti il settore pubblico, riguarda la -definizione dell'obiettivo. Nei criteri di scelta elaborati per gli investimenti privati, l'obiettivo viene comunemente inteso come quello di massimizzare il profitto azie11dale. Secondo i sostenito·ri del « criterio privato corretto », l'obiettivo dell'investin1ento pubblico deve essere ridefinito come quello di massjmizzare il co·ntributo che l'investimento reca alla formazione del reddito nazionale, do.po di ché la valutazione economica d·ell'investimentò può procedere lungo le stesse linee seguite dall'impresa privata. Questa mo,dificazione di obiettivo, dal massimo reddito azien,dale al massimo reddito n,azion-ale, viene talvolta espressa in forma lieve·men,te -diversa, ma ·del tutto equivalente nella sostanza, allorché si di,ce che an,che il settore pubblico, così come il settore privato, deve fare in mo,do di massimizzare il rendim.ento dei p·ropri investimenti, ma ,che, nell'analisi economica -degli investimenti pubb,lici, costi e ricavi devo·no essere mi1sur-ati non dal punto di vista dell'ente ,che gestisce l'investimento, ma ,d,alpunto di vista ,del1 l'in.tera collettività. L'impos,tazio·ne del « criterio privato corretto » è stata largame,nte adottata ,dalla pubblica amministrazione degli Stati Uniti, p•aese nel quale fi·n dal 1930 è stata intro·dotta la prassi della scelta degli investimenti p-ubblici basata su una valutazio,ne eco- • nom1ca. Non si- deve credere che il « criterio privato corretto » rappre7 Bibiiotecag inobianco

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