Nord e Sud - anno XVI - n. 111 - marzo 1969

I Argomenti iniziativa possono raggiungere il massimo grado di complementarietà in un quadro di comune sensibilizzazione verso• i problemi dello sviluppo economico della agricoltura. Per quanto riguarda la seconda condizione, la sua realizzazione sarà garantita dal fatto che gli organi della pubblica amministrazione saranno posti in grado di puntualizzare, in aderenza alle varie situazioni, gli obiettivi di sviluppo e di stabilire, in base agli in,dirizzi definitivi della politica di programmazione e ai mezzi da questa resi disponibili per l'agricoltura, i tempi e i modi in cui il piano zo·nale potrà essere tradotto nella realtà ». Vengono poi indicati i criteri di ap,plicazio·ne e le responsabilità esecutive. Circa i criteri si afferma che: « base per riconoscere le condizioni di ap·plicabilità e per definire la misura e la forma dei singoli incentivi sarà ... il piano zonale, dove verranno rilevati i nessi di interdipendenza delle varie o,pere e quindi stabilite le scale di priorità, temporali e tecnologiche, per esse necessarie ai fini dello sviluppo globale dei singoli territori. Da una concezione di tipo settoriale si passerà, perciò, nella applicazione del sistema degli incentivi, ad una concezio,ne ispirata ai criteri della territorialità e della globalità ». Al piano poi, pur soggetto ad appro,vazione nelle competenti sedi, viene attribuita la funzione di stabilire le responsabilità di esecuzione. Esso infatti « definisce le competenze esecutive di vari operatori ». In particolare, si osserva che « gli enti di sviluppo, in una struttura agricola, come la nostra, dove l'azienda co·ntadina occupa la parte maggiore, so·no destinati a rappresentare la struttura permanente per la prestazione dei servizi di vario• ordine, di cui quel tipo di azienda avrà sempre più bisogno per mantenersi in attivi rapporti di scambio, con il mercato, specie in zone di modifica di preesistenti rapporti contrattuali, co,me sono le zone di mezzadria ». Co,me si vedrà, la concezione del piano zonale nei termini espressi dal primo progetto è stata recepita in misura parziale nel testo· definitivo del « Programma». Ma ancora nel secondo progetto (Ministro del bilancio, l'on. Giovanni Pieraccini), comparso in bozze di stampa nel dicembre 1964, il piano zonale veniva concisamente presentato come un fatto ùi profondo significato innovativo della tradizionale prassi seguita per la definizione degli interventi pubblici· e degli incentivi all'azione privata. Veniva riconosciuto infatti che « la necessità di un'azione coordinata· per realizzare nei tempi e nei modi più efficaci i vari interventi implica la creazione di uno strumento in cui siano m·essi in evidenza i nessi di complementarietà e il grado di. priorità degli interventi stessi ». E si affermava che il piano zonale « non costituirà solo la base per riconoscere 87 Biblio·ecaginobianco

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