Nord e Sud - anno XVI - n. 111 - marzo 1969

I Argomenti pianificatorio che, in forme e tempi diversi, ha accompagnato la politica agraria. A ben guardare, infatti, fl muovere quell'impegno sono state due distinte, per quanto tra loro complementari, esigenze: l'una di ordine conoscitivo, l'altra di ordine operativo. Alla pri1na non poteva restare insensibile, innanzi tutto, proprio l'accademia; di fatto, vanno ascritti a suo merito taluni documenti, che costituiscono valide diagnosi di ambiente agricolo. La seco1 nda, invero, non chiamava in causa i « professori », anche se un loro pratico apporto, soprattutto in materia di formazione dei tecnici, non avrebbe mancato di farsi risentire. Essa si proponeva alla sfera politica, la quale, dopo avere espresso quegli impegni programmatori, avrebbe dovuto darsi carico di individuare e definire i modi con i quali le conoscenze acquisite si sarebbero po,tute tradurre in concrete linee di azione: in primo luogo, pretendendo che la scuola far.masse il personale in grado di corrispondere a quegli impegni; poi ordinando quei servizi di assistenza tecnica ed economica che, in stretto contatto con la gente della campagna, avrebbero dovuto sollecitarne l'adesione alle migliori soluzioni individuate. È noto invece come la scuola abbia avuto ·bisogno della contestazione studentesca per incominciare a porsi i problemi nei termini di biso,gni reali, e come rispetto all'assistenza, concepita in forme moderne, le cronache forniscono quotidiane notizie sull'atteggiamento contrario delle burocrazie ministeriali. Certo, l'azione politica contro due corpi tanto resistenti no1n si presentava né facile né indolore, tanto più che la soluzione formale del piano, il soddisfacimento, cioè dell'esigenza conoscitiva, le forniva anche l'alibi di un'am·p-ia possibilità di utilizzazione. Le stesse opposizioni ne venivano ap·pagate, dato che si erano fatte sentire più in termini di richiesta di documenti che di denuncia delle carenze da colmare perché quei documenti acquisissero vigore operativo. Il terzo in causa, il vero interessato, cioè l'agricoltura, non prendeva parte al giuoco, frastornata e esaurita da un suo co,ntrasto intimo tra la parte di essa insofferente di ogni atto metodico e paga di un'azione pubblica che, nella sua estemporaneità, le consente di sperimentare ogni capriccio, e la parte che, prima e al di sopra di ogni discor-so di metodo, attende l'avvento catartico che dovrebbe di per sé sistemare ogni cosa. In una vicenda, quale è quella tratteggiata, può calarsi quell'arma:. mentario pianificatorio di cui si è detto all'inizio. Bisogna però avvertire che nel corso del tempo non sono mancati tentativi per fare emergere, accanto alla funzione conoscitiva del piano, quella operativa. Già nel 1947 un decreto (D.L.C.P.S. 31 dicembre 1947, n. 1744) sta83 B-ibliotecaginobianco I I

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