.. --.... ( I Sebastiano Di Giacomo zioni generali. Purtroppo, obiettivi derivati da un estremismo infantile hanno incanalato il movimento su una strada sterile e •p,er altri versi pericolosa. Non è da escludere, tuttavia, che questo fermento giunga a coinvolgere i lavoratori; in tal caso non saranno più soltanto i salari ad essere rivendicati. È difficile dire quali forme di lotta, quali obiettivi si porranno i dipen,denti delle industrie. Un fatto è certo: la politica delle direzioni aziendali contrib,tlirà molto a determinare la consi 1 stenza, le forme e gli obiettivi delle lotte. Di conseguenza, nella misura in cui i dirigenti intermedi daranno corso a nuove e tempestive politiche aziendali, con una comp-rensione profonda dei fenomeni sociali e con una partecipazione cosciente alle esigenze di nuovi rapporti, il movimento dei lavoratori acquisterà una responsabile consapevo1ezza dei suo1 i finii e potrà ricostituire l'indispensabHe unità sindacale. Ma è possibile, attualmente, che l'azienda possa modificarsi dal di dentro? Se si pensa che ancora oggi molti dirigenti sono estremamente diffidenti verso le organizzazioni sindacali, delle quali pur si riconosce la politica moderata, e tentano di strumentalizzarle, se non ·di corro,mperle, la risposta è certamente negativa. Inoltre, come dicevamo all'inizio con Ruffolo, poiché « il processo di cooptazione è il meccanismo che assicura ai dirigenti il controllo delle 'entrate', e la loro difesa di gruppo; così ca.me le norme ereditarie assicurano la continuità dei gruppi il cui potere è basato su rapporti patrimoniali», è poco prob·abile iil rinnova1nen'10 spontaneo del gruppo dirigenziale. Il nuovo dirigente intermedio, di livello culturale elevato, socialmente sensibile, « filosofo» e « uomo d'azione», co·nvinto che la propria responsabilità sia qualitativamente non diversa da quella dei suoi collaboratori e che, inoltre, l'azienda non è più un fatto privato, ma ha una rilevanza pubblica, potrà emergere solo se una nuova situazione verrà determinata dal di fuori dell'azienda. A determinarla potranno concorrere due componenti: una dovuta al progresso tecnologico e l'altra ad una, prospettiva politica. Per quanto 1 si riferisce alla prima, pensiamo all'introduzione e alla diffusione degli elaboratori elettronici nelle aziende. Questi provocheranno una diversa o~ganizzazione del lavoro. I lavori più poveri di soddisfazione finiranno, e le funzioni acquisteranno sempre più in qualità. Soddisfatti gli interessi più semplici, i dipendenti cercheranno interessi più complessi. Per quanto riguarda la componente che ab,biamo genericamente definito politica, pensiamo ad una scelta di nuovi quadri, da p,arte delle direzioni generali, per rompere i gruppi costituiti e cristallizzati; scelta determinata dalle preoccupazio,ni per le attuali tensioni sociali e in·direttamente provocate dai responsabili della cosa pubblica, che possono influenzare la stessa qualità delle direttive aziendali. Ma soprattutto crediamo che una nuova classe dirigente aziendale potrà aversi se la società formerà cittadini e non sudditi, i quali ·possano pretendere dap,pertutto il rispetto della propria funzione e della propria personalità. SEBASTIANO DI GIACOMO 78 Bibiiotecaginobianco
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