Nord e Sud - anno XVI - n. 111 - marzo 1969

Una politica per l'occupazione ma un p·rogramma si qualifica anche per questo: per il mo1do di fissare le fo1nti cui attin·gere le risorise e le direzioni verso cui impiegarle. Inoltre un programma ha anche i suoi « tempi tecnici » di esecuzione: via via che si procede nello svolgimento di esso alcuni equilibri cambiano e se ne costituiscono di nuovi. Alcune voci di spesa, co.m,e i trasferimenti di reddito, gli indennizzi per le alluvioni ed altre verre·bbero a diminuire. Una politica ch1e si ponga priorità effettive di questo genere, è poi in grado -di suscitare nuova domanda, oltre che di beni di consumo, a11che di beni di investimento. Per questa via si riuscirebb·e ad orientare· largamente anche la direzione e il volume degli investimenti, al centro d·ei quali dovrebbe porsi, comunque, una vera politica in.dustriale: una po-litica cioè dei settori industriali, nella quale lo strumento delle Partecipazioni Statali avrebbe larghe possibilità di azione. Q,uan,do si dice che in Italia si deve allargare la base produttiva, diversificare la produzione industriale, estenderla ai nuovi settori tecnologicamente avanzati, si nomina soltanto un episodio di quella che potrebbe essere una politica industriale. Nella quale, sia bene inteso, gli organi della pro·grammazione avrebbero soltanto il compito di fissare le linee e le direzioni dell'ampliamento. Non ne verrebbero certo, per questo, costrizioni o mortificazioni per l'iniziativ·a ·p1rivata, ·per la quale rimarrebbe un vasto campo d'azione. No·n solo, ma da una condotta della politica e·conomica tesa a mettere in attività tante riso·rse inop·erose, nuo·ve 01 pportunità pro·duttive nascerebbero anch.e per l'iniziativa privata. Ancora un aspetto, generalmente trascurato, si dovrebbe considerare in una politica programmata; quello costituito dalla liberazio·11edalle strozzature. Ne esistono nel campo della distribuzione, in certi settori pro.duttivi e nel mercato immobiliare. Tanto per fare un esempio: una politica della casa che con·sentisse ai ceti 1nedi di utilizzare forme di credito del tipo « risparmio-casa » oriente~ rebbe un volume ad,dizionale in quella direzione, distraendolo -dalla doma-n,da per certi beni di uso durevole che ha trovato gonfiamenti spropo,rzionati. Ma questo è soltanto un esempio. Un programn1a economico dovrebbe porsi di qùesti problemi. È vero che siamo costretti ad agire talvolta con strumenti rudimentali; ma se anche non disponiamo di mezzi di misurazione e non possiamo quindi . « calcolare » tutte le quantità, anche solta•nto l'aprire in certe direzioni la domanda può costituire un vantaggio. È così che si agisce efficacemente sugli investimenti. 1 Da uno sviluppo in senso orizzontale, più che verticale, dei 61 B.iblio·ecaginobianco

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