Nord e Sud - anno XVI - n. 111 - marzo 1969

.. Una politica per l'occupazione Con ogni probabilità, il riaccendersi dell'interesse per il problema dell'o·ccupazione, che si è registrato in qu·esti mesi, è dettato soltanto da un riaffiorare di certe preoccupazioni più immediate. L'impallidimento della congiuntura a metà del 1968; i dati, per gran parte ancora deludenti, sugli investi1nenti effettuati nel corso dell'ànno; la consapevolezza dello scarso funzioname·nto dei meccanismi della spesa pubblica; l'emergere di fe11omeni quali il trasferi-- mento di capitali all'estero e, dulcis in furido, i dati sull'andamento dell'occupazion-e, ·sono tutti elementi che hanno fatto « precipitare » u·na situazion·e che, p,er qualche tem1 po, si era stentato a ricon,oscere. Non. si può dissentire, certamente, sull'urgenza e su1l'importanza di questi problemi. La loro soluzione è, per gran parte, il presupposto indispensabile per avviare una più ,consistente ripresa produttiva. In questo momento l'economia italiana ha bisogno anche di « tonici ». Inoltre è veramente urgente la necessità di raddrizzare certi strumenti e di crearne .di nuovi, dove se ne ravvisi la necessità, per ovviare a ,disfunzioni che sono gravissim-e. Si pensi soltanto a cosa può significare, per un paese come il n·ostro, t1na sempre più consistente emigrazione di capitali verso l'estero. Ma con tutto l'impegno possibile e con il miglio,re augurio per i risultati di una serie di provvedimenti, che si attendono urgenti ed efficaci, i termini generali nei quali si colloca il discorso sL1ll' occupazione non sono destinati a mutare. È chiaro, infatti, che nel momento in cui si guarda al proble1na dell'.occupazione come ad un problema di struttura, il discorso sui rime.di non può non spostarsi sul piano del periodo lungo. Sul piano, cioè, di una politica generale condotta con obbiettivi e prospettive che, se anche si vogliano rigorosam,ente detern1inare, richiedono l'impegno di un lungo sforzo per essere seriamente perseguiti. È il « discorso sul metodo » che si pone sempre alla base di una politica che voglia incidere sulle strutture: lo si è sentito ripetere negli anni '50, al momento della creazione della Cassa per il Mezzogiorno, negli anni '60 durante la nascita della Programmazione e forse è giunto il momento di riproporlo. In questo caso, un'analisi realistica e spregiudicata condotta a fondo sui problemi dell'occupazione, potrebbe costituirne il più importante punto di attacco. ·Questa volta, però, un discorso di . lungo peri 1odo sul futuro della nostra economia non dovrebbe ripetere oerti « passi falsi », certe improvvisazioni e, diciamolo pure, certe « genericità » onnicomprensive. Una politica di lungo periodo, 1 una politica programmata, tanto per inten-derci, che sia ,,-eramente 59 B_ibliotecaginobianco

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