... Enzo Vellecco r-'-G ) \ ' . si vede proprio su cosa si possa fare assegnamento. Il settore industriale, inoltre, con.dizio·na largamente gran parte delle « altre attività 'i e in genere tutta la situazione economica. Appare pertanto di grande interesse, ai fini dei problemi dell'o,ccùpazione, esaminare l'andamento del settore industriale, cercando di prefigurare le su~ linee di sviluppo nei prossimi anni. Un tentativo in questo senso viene effettuato periodicamente dalla Confederazione dell'Industria. Si tratta .di una indagine previsionale a medio termin,e sulla entità degli investimenti e ,dell'occupazion·e (l'unica ·di cui si dispo·nga) eseguita col meto 1do delle interviste e con una serietà che le ha valso del credito. Essa copre in sostanza il campo della media e della grande industria (anche a capitale pubblico e semipubblico,), lasciando fuo·ri le unità produttive di modeste dimensioni, l'artigia-nato e il settore distributivo. La più recente di queste indagini, pubblicata nel 1968, è basata sul consuntivo del 1967 e sulle p,revis.ioni fino a] 1971. Per il 1968, l'incremento di occupazione nei settori industriali era previsto in circa 60 mila unità. L'incremento registrato statisticamente è stato invece di 202.000. Pertanto le previsio11i confindustriali sono rimaste, per l'anno 1968, in un rapporto di 1 a 3 circa con le rilevazioni ufficiali. Per gli anni successivi al 1968, e fi,no al 1971, l'indagine della Confindustria prevede un incremento di occupazione di circa 200 mila unità. Qualora si dovesse verificare lo stesso rap•porto tra previsioni e rilevazioni « ex post» si potrebbe contare entro il 1971 in un incremento di 600-700 mila occupati nel settore industriale. Si tratta di un·a ipotesi, peraltro molto ragionevole. Ma cosa acca.drà intanto? com.e si comporteran11O l'agricoltura e le altre attività? Anche per questa via viene a trovare verifica la necessità ,di impostare i problemi dell'occupazione, oltre cl1-esul piano dello s.vilup•po industriale, anch,e su quello di una trasformazione profonda di tut~o il sistema produttivo, che conse11ta la utilizzazione delle forze di lavoro che si rendono via via disponibili, e di quelle che soltanto temporaneamente n,e rimangono fuori. Da questa necessità scaturisce una conseguenza ovvia: quali che possano esse,re gli effetti, sulla O•ccup 1azione, di una buona co·ngiuntura .economica, quali che possano essere le prospettive di uno sviluppo in.dustriale che tutti si augurano vasto e rapido, rimangono ·da risolvere problemi di struttura nella costituzione delle nostre forze di lavoro, problemi relativi ·alla composizione, al reclutamento, alla qualificazio·ne e alla utilizzazione del patrimo,nio umano. 58 Bibliotecaginobianco
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