( Enzo Vellecco \ __,/ né tanto meno un dirigente sindacale oserebbe sostenere una politica del tipo « un salario p,er o·gni famiglia ». L'·eco,nomia del paese è cres~iuta, le condizio·ni ge·nerali di reddito sono su livelli che no-11 si possono neanche .co,nfrontare con quelli :di allora. Inoltre, si deve tener conto, nella co,ndotta della politica economica, delle esigenze di un ap•p•arato pro•duttivo che si è ins·erito con autorità nell'economia degli ·scambi internazionali. Anche sul piano più strettamente soci1 al1 e, misure- ,di comp·ressione e di contenimento corre·rebbero il rischio di ap·parire mortificanti e non sarebbero accettate dalJa cos1 cienza comune. Nessuna forza politica e sindacale si rivelerebbe disponibile per avallare una politica economica di appiattimento dei redditi e dei consumi verso il basso. Ma è prop•rio p.erché si deve tener •conto di tutto ciò che, in ultima analisi, un fenomeno di insoddisfacente occupazione risulta oggi molto più grave e, per così dire, stridente con la realtà generale del p·aese. Malgrado tutti i progressi compiuti, e anche in forza di essi, l'antico dualismo· della nostra realtà economica si è accentuato. E dualismo significa beness·ere ed efficienza produttiva accanto a depression•e e ,sottosviluppo. Sono due regio·ni economiche b·en distinte e non sempre geograficamente ,in,dividu.abili. E se è vero che questo accentua i contrasti e le tensioni, dovrebbe anche ag·evola·re un.a soluzione. Perché, bene o male, una grossa parte del1'.eco,nomia del pa·ese è ormai sufficientemente robusta, per sopportare uno sforzo in direzione delle zone grigie, per fare da p·unto di forza alla leva che rimuova l'ostacolo della diso,ccupazione. Si SR bene che questo no·n è facile e il risultato no·n è certamente vicino e sicuro. Ma l'imp,ortante è stabi 1lire se veramente si voglia perseguirlo, con tutti i m.ezzi a disposizione, certo sacrificando qualcosa, magari anche finalità in sé giuste e legittime, che però saranno s·em,pre secondarie, almeno di fronte alla coscienza collettiva, rispetto a quella di assicurare un lavoro ad ogni cittadino. Inoltre, c'è da_fare anche una considerazione di ordine strettam.e11teeconomico: fino· a quando .}'Italia no·n avrà risoito veramente il pro,blema dell'occupazione, la nostra economia non potrà mai consid·erarsi adt1lta. Al di là di og11i sollecitazione di caratteTe sociale. si avverte che la costituzione eco,nomica italiana continua a po,rtarsi dietro un retaggio di debolezza e di inferio 1 rità; ciò ch·e forse le impedirà di raggiungere, nel suo complesso, i tragu,ar,di ai quali ambisce. Questo va detto per richiamare i termini generali del problema. Comunque, se un discorso globale sull'o,ccupazione va fatto, eisso 50 Bibiiotecaginobianco
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