... A1ttonio Ghirelli tario Gen-erale, la tenace resisten.za di Berlinguer nei contrasti con i dirigenti sovietici, le e,normi difficoltà i11contra te dagli stessi sovietici nel processo di « norma1izzazione » in Cecoslovacchia, la fortissima pressio,ne centrifu·ga del movimento giovanile italiano e della stessa base operaia, gli urti tra le varie tendenze interne ed i loro più autorevoli esponenti, il vivacissimo dibattito pre-congressuale (durante il quale Pajetta eria stato messo in .difficoltà e 24 re·dattori dell'« Unità » si erano, o-pposti alle tesi della Direzione) indicavano n-ell'ex-segretario della Federazione Giovanile ed ex-presidente della Gioventù Demo-cratica mondiale il solo dirigente capace di mediare, come ha scrito Enzo Bettiza, « quanto di destra prudente » era ormai implicito nelle posizioni di Longo, con « quanto di sinistra prudente» offrivano quelle -di Ingrao, m,entre a sua volta il Segretario Gen-erale « cercava ,di riassumere in un compromesso generale il neostalinismo riformistico di Amendola » co11 gli impulsi di ro,ttura della opposizione di sinistra, che lo stesso Ingrao avrebbe cercato in sede congressuale di ricondurre nell'alveo delle « ra-ccoman.dazioni più leg,alitarie !di un centro-sinistra, oggi incarnato ,da Berlinguer ». Il malinconico, ascetico•, silenzio 1so deputato sardo veniva, pertanto, a trovarsi nel punto di confluenza di tutte le spinte e le controspinte che il movimento comunista, all'interno e in campo interna-_ zionale, ha denunciato ,dal XX Congresso del PCUS in avanti. Messi co-n le spalle al muro dai guasti dell'imperialismo sovietico, dalle stridenti contraddizioni ed efferate crudeltà dello stalinismo, dal paralizzante spirito di Yalta, dalla rottura cirro-sovietica no·nché dagli indiscutibili successi economici del neo-capitalismo, che anche in Italia si sono tradotti in un impetuoso progresso econo,mico e sociale, i comunisti italiani cercavano in Berlinguer il dirigente idoneo ad incarna~e una linea ,di compromesso tra la -continuità costituzionalista del gru-ppo togliattiano e gli impulsi libertari, confusi ma travolgenti, d-ella base giovanile ed operaia. In sede congressuale, come già nei due drammatici incontri a Mosca con i dirigenti sovietici, l'on. Berlinguer dimostrava di possed·ere le qualità_ necessarie in senso politico, tattico e perfino ideologico,. Il suo appello ad uno « istoricismo » marxista come unico strumento -di lavoro atto a cogliere le contrad,dizioni e « gli elementi dinamici della realtà » ha rappresentato, insieme con l'intervento di Zangheri sui problemi cultt1rali e con quelli della Rossanda e di •Pintor, il solo mo-mento elevato del dibattito. Dello « storicismo assoluto » del marxismo, l'on. Berlinguer si serviva sagacemente sia per riaffermare con vigore l'autonomia di giudizio dei comunisti ita46 Bibliotecaginobianco
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