Nord e Sud - anno XVI - n. 111 - marzo 1969

I Che cosa offre Berlinguer gato ad una « spinta al superan1ento del siste1na » che « nasce dal maturare o·ggettivo della realtà ed in zone larghissime 1del corpo sociale ». Contro la « fase costituente » di cui aveva parlato l'on. Napolitano e che egli considera « un processo di vertice », il delegato ron1ano si rifaceva a,d una critica « esercitata dalla classe operaia in una fase di acuta lotta di classe, innovatrice anche sul piano costituzion.ale » e chiedeva al Congresso « una scelta chiara ». Pintor aveva teorizzato il dissenso, Natoli lo aveva utilizzato criticamente per stendere un bilancio, complessiva1nente negativo, della politica riformista, cioe della mancata reazione rivoluzionaria alla estromissione dal Go,verno De Gasperi n-el '47. La terza esponente della « nuova sinistra », Rossana Rossanda, già componente della Commissione Culturale, attualizzava il discorso partendo dalla situazione .del movimento comunista mondiale e dal ra·pporto Longo dell'agosto '68. La Rossanda analizzava con acum-e le conseguenze della « posizione presa d·al partito di fronte alla invasione della Cecoslovacchia », osservando che « al momento in cui si allenta quel legame internazionale con l'URSS » che tanta p.arte l1a avuto nella storia del PCI, « viene al centro la doman,da del senso politico » da conferire all'autonomia dei comunisti italiani. Con u11a sottintesa quanto implacabile censura al tono sft1mato che il Segretario Generale aveva mantenuto nel rapporto inaugurale del Congresso, rispetto alla sua relazione d-ell'agosto '68, la Rossanda ricordò come in quella relazione si fosse affermato che autonomia significava « più impegno, anzi un rilancio » dell'internazionalismo, « al di là della logica dei blocchi verso nuove frontiere della rivoluzione ». Un linguaggio nel quale confluiscono, e non certo inconsape,rolmente, ricordi trotzkisti, ispirazioni maoiste e perfine riferimenti l<ennediani. ·Quell'im-pegno, secon,do la dele·gata della « nuova sinistra », non era stato onorato dal gruppo dirigente; « da allora ad oggi non ci siamo però mossi i11 questa ,direzione: sia per la diplomatizzazione del discorso sulle società socialiste » e sia per l'adesione a quella conferenza dei partiti comunisti voluta dai russi, che la Rossanda giudica « piuttosto un elemento di division-e che di rilancio intemazio 1 nalista ». La demolizione delle tesi centriste era globale: la Rossanda chiedeva « tutt'altra iniziativa politica e teorica », da condurre su una duplice direttrice di lotta: il rifiuto della politica della coesistenza pacifica in favore di un « allargamento dei mo·vimenti di liberazione e rivoluzionari »; un'analisi più schiettamente marxista dei « pro,blemi interni d-el campo socialista », compresa l'invasione ~ella Cecoslovaccha, spiegabìli soltanto « se si suppon43 Bibliotecaginobianco

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