Antonio Ghirelli /" _, \ \ sinistra avrebbe dimostrato « l'impraticabilità di una linea riformista ». In parole po,vere, il delegato sardo prop,oneva la battaglia aperta per « il sup·eramento e la fine del capitalismo », basata sulla saldatura tra lotta operaia e lotta studentesca, sulla costruzio,ne di « tutto un tessuto .di democrazia o·peraia » e su « un movimento nazionale di comitati e assemblee operaie unitarie per ridare peso politico diretto alla cla,sse operaia », che (la feroce critica è im·plicita) non ne avrebbe avuto fino·ra attraverso il Partito· e i sindacati. Per acc·elerare la decomposizione del « sistema », Pintor sollecitava i com pagni ad « impedire che il siste1na istituzionale finga di funzionare » ed a proporre « una riforma ch·e vada oltre i limiti ,di una semplice riaffermazione costituzionale ». Do•po essersi ,diffuso beffardamente sull'illusione di « raddrizzare le gambe » dei partiti di centro-sinistra attraverso « i flirt con occasionali interlocutori » come De Martino, Bro·dolini, Moro e per.fino come Donat-Cattin o Lo1nbardi, il leader dei dissenzienti esprimeva u11a dura e coraggiosa critica nei confronti dell'esperienza sovietica. In modo assai più fran·co e con,se,guente che non l'on. Longo, Pintor affermava che « spe:ialmente dopo la tragedia cecoslovacca, ancora ap'erta, è pre·sso!ché impossibile convincerci e convincere che le chiusure burocra1:icheche gravano sulle società socialiste sono solo il retaggio storico del1'e arretratezze e delle difficoltà iniziali della rivoluzione ». Mentre n·ella stessa giornata l'on. Ingrao, già severamente battuto nel precedente Congresso, tentava una mediazione fra le posizioni estreme di Pintor e quelle troppo prud,enti dei centristi, o addirittura staljniste ,di Donini, altri tre esponenti della « nuova sinistra » prendevano la parola tra il martedì e il giovedì. Il ro-mano Natoli, un medico che ha abbandonato la professione per il Partito, insisteva anche lui sulla« accelerazione del processo rivoluzionario », per passare quindi ad una rigorosa critica della politica svolta negli ultimi anni, affermando che tra « i costi pagati » il principale è « quello de1l'at·tenuazione del nesso demo,crazia-·so1 cialismo, per cui è pre·valso il momento democratico ». Ne è risultato che ai grandi successi ottenuti « sul piano dell'influenza politica generale » e sul piano 1eletto·rale, non hanno corrisposto altrettanti successi « nell'intaccare le strutture e i poteri dei gruppi monopolistici e il tipo di sviluppo voluto da questi gruppi ». Ne consegue, per Natoli, che il Partito deve decidersi a proporre « una alternativa fo,ndata sull'egemonia della classe o·peraia, alternativa non solo di governo ma di potere », insomma « un discorso concreto sul socialismo », colle42 Bibiiotecaginobianco
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