... Antonio Ghirelli \ l'ha espressa felicemente nel suo rapporto di chiusura allorché - dopo aver additato gli obiettivi della lotta (conquiste op·eraie, un nuovo indirizzo, n·ella politica degli investimenti pubblici in agricoltura, l'estensione e il controllo dell'inte~vento pubblico, la riforma della scuola, eccetera) - ha precisato: « la cornice, il quadro in cui collochiamo tutto qu1 esto, è quella che chiamiamo una via democratica, cioè una via di grandi ed ampie lotte ·di classe e politiche e di una conseguente difesa ed attuazione dei principi e del sistema politico delineato nella Costituzione repubblicana ». Già nel suo rapporto di apertura, l'on. Longo aveva ammonito gli estremisti che la prospettiva dell'avanzata verso il socialismo « non è solo parlamentare, ma è anche parlamentare » e che il Partito non era mai stato « per la teoria del tanto· peggio, tanto me.glia ». Longo aveva addirittura proposto al Partito il con1pito « di mettere fine a quella divaricazio,ne tra società civile e società politica, che molti oggi denunciano », sottolineando che attraverso la paralisi o il vuoto di potere d·emocratico non passa la rivoluzione, ma « la politica delle grandi forze economiche dominanti » e che in tali condizioni « possono emergere i p-ericoli reazionari, le tentazioni autoritarie »: una tesi che, a ben guardare, 110n è molto lo,ntana da quella con cui l'on. Nenni giustifica l'adesione -del Partito Socialista Italiano alla maggioranza ed al Governo di centro-sinistra. Tutto ciò che Berlinguer aveva aggiunto nelle su·e conclusioni, nella prospettiva di una visione più esistenziale del momento e di una riconciliazione con la sinistra di Ingrao, era l'invocazione di un « metodo di tolleranza » nella discussione tra comunisti e l'introduzio•ne in tutta la vita politica e sociale di « forme nuove di democrazia diretta », per « assicurare una reale partecipazione dei lavoratori alla direzione dell'economia e d,ella vita pubblica ». Ma anche BerlingueT, come già Togliatti e lo stesso Stalin (nel celebre discorso sulla « bandiera » della libertà e della democrazia « lasciata cadere dalla borghesia » ), dichiarava di partire prima di tutto « dal fatto che in conseguenza delle modifiche che si produco.no nelle strutture del capitalismo, quando esso entra nella sua fase imperialistica, monopolistica ed autoritaria, il problema della libertà e della democrazia cambia aspetto ». Discorso che pii1 anti-marcusiano di così non si saprebbe immaginare. * * * 3. Per quanto attenuatissimo rispetto al tem-pestoso an,dame11to di molti co-ngressi provinciali, come a Napoli e a Ròma, e debita40 Bibiiotecaginobianco
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