Nord e Sud - anno XVI - n. 111 - marzo 1969

. ' I Che cosa offre Berlinguer critico, pur costringendola, o inducendola, a rinunciare ad un voto dichiarame·nte contrario. Sulla mozione finale, relativa,mente agli ultimi due paragrafi, si sono contati 2 « no» e 14 astensio·ni; e) pur nella larghezza di vedute, nel rifiuto di ogni soggezione al modello sovietico e nella moderazione costituzionalista dei due rapporti principali, ha esulato ancora una volta .dagli interventi dei diri,genti più qualificati e degli stessi rappresentanti sindacali ogni tentativo di inserire la forza viva del partito « nel modello di un·a società occid·e·ntale ad economia mista ». L'osservazione appartiene ad Alberto Ronchey, il quale ha pure opportunamente notato _come la discussione sia stata « povera di fatti, cifre, problemi », aggiungen,do che il Partito Comunista nel suo insieme ha confermato di puntare, in sede di agitazione delle masse, sul « rivendicazionismo più caotico », senza neppure propo·rsi il tema di una « pianificazione generale dell'aumento dei redditi, nell'ambito dell'economia programmata ». Il Congresso, in questo senso, si è rifiutato o non è stato capace di rispondeTe alla stringente polemica sulla « priorità » delle scelte e delle spese di cui J 'on. La Malf a si è fatto più volte, an-che dagli schermi della Televisione, po•rtavoce. Abbastanza paradossalmente, anche a prescindere da motivi di opportunismo, in un partito che ribadisce in modo solenne la propria fedeltà al marxismo, cioè al socialismo scientifico, i massimi esponenti continuano a manifestare una preparazione assai meno vigorosa su.I piano economico che no·n su quello politico e •culturale. Ou·esta è, per la verità, una caratteristica costante del movimento operaio italiano nel dopoguerra: neppure l'on. Nenni o il compianto o·n. Togliatti fanno eccezione a questo riguaiido, né sembra ,che sia destinato a farla l'on. Berlinguer. Si ricorderà pure la notevole divergenza tra le catastrofiche previsioni che· l'ufficio studi della CGIL avanzò a proposito dell'economia italiana negli Anni Cinquanta, e gli sviluppi impetuosi che essa ebbe viceversa ad attingere; f) sebbene l'on. Berlinguer lo abbia a più riprese escluso, anche il Partito Comunista Italiano, come gli altri partiti nazionali e soprattutto come il movimento comunista nel suo insieme, e straziato da cospicue e non facilmente superabili contraddizioni. La prima, e più grave per un movimento di ispirazione marxista, è la costante tendenza ad analizzare in termini dialettici il futuro, rifiu-. tandosi di applicare lo stesso schema spregiudicato agli errori, ai « ritardi », e ai delitti del passato. An-che il fermo giudizio di co,ndanna dell'intervento armato in C·ecoslovacchia, limpido nel suo aspetto morale e politico, ha peccato di approfondimento rispetto 31 Bibliotecaginobianco

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