Nord e Sud - anno XVI - n. 111 - marzo 1969

I Gli investin1enti pubblici: logica o intuizione? e l'unico ele·mento che li distingue è che il pedaggio va a favore di chi gestisce la strada, mentre la rendita del consumatore va direttamente a vantaggio degli utenti. Una volta accettato questo principio sorgono ovviamente gravi problemi di valutazion 1e. Se si vuole includere I.a rendita d·el consL1n1atore fra i benefici dell'investimento, occorre disporre di un metodo che consenta di valutarne l'entità. Riferendosi alla rappresentazione grafic·a della rendita del consumatore che compare usualmentP· nei libri di testo, per misurare la rendita occorre misurare l'area che giace sotto la curva di domanda, e percl1é questa misurazione sia possibile, occorre conoscere la c11rva della domanda i11 tutti i. suoi punti. Nella generalità dei casi, la curva della domanda è sconosciuta nella sua interezza, e se ne possono conoscere tutt'al più aicuni punti corrispondenti alle combinazioni di prezzo e qua11tità effettivamente o,sservate sul mercato. Occorre quindi procedere per app,rossimazione, basandosi solo sui punti noti della curva di domanda e supponendo di poter ricostruire !'·andamento della curva fra l'uno e l'altro dei punti osservati in base a qualche criterio di interpolazione. Se, ad esempio, si conoscono due diverse combinazioni di prezzo e quantità domandata, e si ha ragione di riten·ere che tali combinazioni app·artengano alla medesima curva della domanda, e si suppone, a titolo di semplificazione, che la domanda abbia ar.1dam-ento rettilineo fra un punto e l'altro, l'area inclusa sotto la curva della domanda assum·e fo-rma triangolare, e può essere calcolata moltiplicando la variazione di prezzo per la variazione di quantità domandata e divide11do il risultato per due. 111 questo caso particolarmente semplice, la pratica spesso raccomandata di valutare i benefici dell'investimento pubblico ad un prezzc) pari alla media aritmetica fra il prezzo pagato dagli utenti prima che l'opera pubblica venisse eseguita e il p-rezzo minore reso possibile dall'esecuzione dell'opera stessa, risulterebbe perfettamente corretta. In casi meno semplici, in cui la don1anda non abbia and.amento rettilineo, o nei quali si abbia ragione di sospettare che le coppie osservate di prezzi e quantità non appartengano alla medesim·a curva della domanda, la regola vale ovviamente solo come approssimazione semplificativa. Fin qui ci portano• le correzioni alla teoria tradizionale suggeri te dalle formulazioni correnti della dottrina degli investin1e11tj pubblici. Si tratta però di correzioni che possono anche essere considerate non del tutto so,ddisfacen~i, e che pur discostandosi larg.amente. dalla dottrina tradizionale, •risentono ancora della im17 Bibiiotecag inobianco

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