I Gli investimenti pubblici: logica o intuizione? Se il pro•dotto dell'investimento riceve una valutazion·e unica, l'investimento risulterà più conveniente là dove la produttività è maggiore, il che, nel nostro esempio, avviene nelle regioni del Nord. Ma supponiamo ora che le autorità pubbliche stabiliscano che, ai fini della valutazione degli investimenti pubblici, una lira prodotta nel Mezzogiorno valga quanto una lira e venti centesimi prodotti nel Nord. Applicando questa valutazione, anche un semplice criterio di efficienza che, ricalcando il criterio privatistico, miri alla massimizzazione del reddito nazionale, non condurrà a concentrare gli investim·enti interamente al Nord, ma farà sì che gli investimenti pubblici vengano ubicati anche nel Sud, nella misura in cui il rendimento minore viene compensato dal maggior valore che viene attribuito al prodotto realizzato in quelle regioni. Si dirà che anch.e questo sistema contiene un elemento di arbitrio, in quanto la valutazione ,da attribuire ai redditi dell'una o dell'altra regione non può essere fissata che attraverso un procedimento amministrativo. Questo è perfettamente vero,; ma di fronte al sistema delle assegnazioni rigide, il metodo delle valutazioni comparative presenta il grande vantaggio della chiarezza. Se, tanto per restare nel nostro esempio, le autorità governative attribuiscono ad ogni lira prodotta nel Mezzogiorno, un valore che supera del 20% il valore di ogni lira prodotta nel Nord, e perseguono rigorosamente il criterio di massimizzare il reddito· degli investimenti pubblici rispettando queste valutazioni, il cittadino saprà che, nella posizione di equilibrio, la produttività delle risorse investite nel Nord supera del 20% la produttività realizzata nel Mezzogiorno, per cui sarebbe possibile, al margine, ottene·re un aumento di rendimento del 20% su ogni lira che venisse disinvestita nel Sud e reinvestita nel Nord. In tal modo, il cittadino viene a sapere con chiarezza quali sacrifici la collettività richiede da lui per realizzare l'obiettivo del livellamento regionale, e può stabil,ire se il prezz() pagato gli sembra accettabile o eccessivo. Vantaggi analoghi si hanno sotto il profilo dell'efficienza, in quanto, se il criterio viene perseguito •con coerenza, la ripartizione delle risorse fra le due regioni viene eseguita non alla cieca, ma commisuratamente al sacrificio che la collettività ha stabilito di affrontare per il perseguimen,to dei singoli obiettivi. Infatti, il riconoscere l'esistenza di ~n obiettivo di sviluppo regionale, accanto all'obiettivo di sviluppo nazionale, non significa che le risorse disponibili debbano essere dedicate per intero, o in misura arbitraria, al soddisfacimento di questo obiettivo, così come i sostenitori del· criterio politico sembrano 13 Bibiio~ecaginobianco •
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