Nord e Sud - anno XVI - n. 109 - gennaio 1969

.. I La sinistra non con1unista in Francia zionali si sa soltanto che deve essere in grado di risolvere « i problemi dell'atomo, del calcolatore elettronico, delle grandi concentrazioni urbane, della polluzione atmosferica, dell'utilizzazione dell'acqua marina, delle regioni, dell'Europa, di tutto quello, cioè, che si propone al genio moderno». Per i leaders della Convenzione, la strategia del nuovo partito non deve essere sostanzialmente diversa da quella concepita ed attuata dalla Federazione. Deve essere fondata sul dialogo « approfondito e leale » con tutte le forze democratiche. E tra le forze democratiche bisogna comprendere anche i comunisti, con i quali si può non essere d'accordo su molti punti, ma che restano tuttavia - e lo hanno dimostrato in occasione della crisi di maggio - degli alleati di cui ci si può fidare. Tuttavia, è sui problemi di organizzazione che la Convenzione ha attaccato più a fondo. I problemi di organizzazione - ha avvertito Mitterrand - non possono essere separati da quelli relativi all'elaborazione di una linea politica. Ma è certo che per un partito l'applicazione di una linea po-litica dipende anche dal modo in cui sono stati impostati e risolti i suoi problemi organizzativi. Soltanto una struttura sana potrà garantire che la linea politica sarà applicata in modo non burocratico, che non sarà boicottata dall'apparato del partito e sarà continuamente tenuta al passo con l'evoluzione dei tempi. È per questo - sostengono i convenzionali - che la nascita del nuovo partito deve essere fondata sulla dissoluzione preliminare delle formazioni che vogliono partecipare alla sua creazione. È per questo che devono essere adottati e applicati con estremo rigore i due princìpi della rotazione delle cariche e della milizia attiva della base. La SFIO deve sapere - ha detto Mitterrand - che, « se si tratta soltanto di mettere della vernice su un banco tarlato, noi non saremo quella vernice». E Louis Mermaz (membro del Presidium Convenzionale) ha aggiunto in una dichiarazione del 12 novembre: « Gli aderenti del futuro partito devono trovarsi su un piede di assoluta uguaglianza, senza alcun riferimento né all'anzianità né alle funzioni precedentemente svolte. Noi vogliamo che le strutture del nuovo partito siano delle strutture nuove, delle strutture aperte. Noi vo,gliamo che i militanti deliberino nel seno delle assemblee di base affinché vi sia una vera espressione della volontà militante ». *** Emersa dalle prime elezioni tenutesi dopo, la Liberazione con una forza elettorale considerevole (più di quattro milioni e mezzo di voti) la SFIO ha subìto da allora un declino costante: 4.200.00 - circa - nel 89 Bibliotecaginobianco

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