• Massimo Galluppi bile vi sono almeno tre concorrenti: un convenzionale (Mitterrand) e due socialisti (Mollet e Defferre ). I primi ad aprire il fuoco sono stati i leaders della Convenzione. La Convenzione è stata sul piano elettorale la grande sconfitta della crisi di maggio. Era entrata con 19 deputati all'Assemblea Nazionale eletta nel marzo del 1967. Si è ritrovata, nel luglio del 1968, ad essere rappresentata soltanto, dal suo capo, cioè da François Mitterrand. Ma anche Mitterrand no•n è uscito indenne dalla crisi che ha colpito il suo partito. Leader della sinistra non comunista alle elezioni presidenziali del 1965 e a quelle legislative del 1967, ha bruciato in poche settimane, anzi in pochi giorni, quasi tutto il prestigio che aveva accumulato nei tre anni precedenti. Criticato da più parti per essere intervenuto, in maniera « intempestiva » in occasione della famosa dichiarazione del 28 maggio; accusato dai suoi stessi amici radicali e socialisti per l'uso « troppo· personale » del potere che gli derivava dalla carica, Mitterrand ha pensato, a ragione o a torto, di essere stato designato come capro espiatorio di una sconfitta di cui non si sentiva l'unico responsabile. Ha quindi deciso di partire all'attacco. La sua offensiva si è sviluppata su tre fronti. Sul piano della dottrina, si è servita delle teorizzazioni sul « nuovo socialismo » elaborate negli ultimi anni da alcuni convenzionali. Per « nuovo socialismo » Mitterrand ed i suoi amici intendono un socialismo che sappia rinunciare agli schemi teorici « tradizionali » (la lotta di classe, per esempio) ed anche a certi strumenti « tradizionali » della conquista e della gestione del potere, quale l'appropriazione dei mezzi di produzione da parte dello Stato. Il socialismo non ha alcuna possibilità di successo nelle società di capitalismo avanzato - ha detto recentement'e il leader della Convenzione ~ « se per essere socialisti basta recitare un piccolo catechismo sommario ». Il nuovo partito - ha detto ancora Mitterrand allineandosi sulle posizioni « avveniristiche » e « tecnocratiche » della maggior parte dei suoi giovani luogotenenti - « potrà funzionare soltanto nel caso in cui saprà adottare non solo una posizione fedele ai princìpi socialisti riconosciuti come tradizionali, ma si dimostrerà anche capace di capire tutti i problemi moderni che)non potevano essere espressi dai maestri del pensiero socialista di un tempo». Naturalmente, sarebbe inutile chiedere a Mitterrand e ai suoi collaboratori quale è il nuovo strumento di analisi che essi intendono sostituire a quello fondato sul concetto della lotta di classe. Come sarebbe inutile chiedere loro a quale schema teorico intendono riferirsi quando affermano che la conquista del potere ed il socialisn10 non passano necessariamente attraverso la socializzazione degli strumenti di produzione imposta dallo Stato. Del socialismo dei convengg Bibiiotecaginobianco
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