Nord e Sud - anno XVI - n. 109 - gennaio 1969

.. -- I Argomenti discente per una dilatazione gioiosa e rigogliosa dello spirito ». « Bisogna che i propugnatori delle libertà democratiche e di ogni altra fede abbiano assoluto rispetto dell'animo giovanile». « Ogni forma di coartazione, di accaparramento di anime inesperte, ogni imbottimento di cervelli anche con dottrine liberali e democratiche deve essere evitato ». « I maestri e i professori hanno, non dico il diritto, ma il dovere, affermato quasi 800 anni prima di Cristo dal saggio Solone, di partecipare alle lotte e alle contese civili; ma di fronte al fanciullo e al giovinetto devono imporsi un grande riserbo, perché le fedi che non sono conquistate per un processo interiore rimangono vana parola o brutali deformazioni inflitte ad innocenti ». « Ai giovani dobbiamo presentare anche i· problemi teorici della politica e dei conflitti di civiltà, 1na con la discrezione che lasci al giovane l'autonoma soluzione dei problemi ». « Nella scuola, pur nella necessaria disciplina e austerità dell'insegnamento, la libertà che deve predominare è quella del discente )>. « L'università sia focolare comune di tutta la gioventù ». « Avverto che assumerò con fermezza la tutela della libertà giovanile contro chiunque ». È notevole che Omodeo sia riuscito a iniziare la riforma dei programmi delle scuole medie, e specie del liceo, quantunque gli Alleati la ostacolassero perché non ne comprendevano l'importanza, e le nostre destre perché la temevano. Le « Avvertenze » premesse ai nuovi programmi per i licei 21 enunciano alcuni fondamentali criteri: « Tutte le discipline, nel loro armonico completarsi e fondersi, diventino formatrici dell'intelletto e diano formazione e vita al pensiero ». « Affinché per più ampie strade possa spaziare l'iniziativa dei giovani, si sono avviati i programmi di letteratura e di storia all'indagine di più vaste relazioni mondiali, di più profonde comprensioni sociali ». L'insegnante non dovrà « affastellare nella mente del giovane informazioni non assimilabili, appesantirlo con un materiale bruto che non diviene cultura ma, nel migliore dei casi, supino adattamento alle altrui imposizioni. Va esercitata invece l'indagine collettiva che renderà vivo nel giovane il bisogno di seguire via via nuov,i sviluppi e di risolvere problemi ». « La lettura e la discussione dei seguenti programmi sarà il primo incentivo al sorgere dei problemi ». I programmi, insomma, erano concepiti dinamicamente, perché nello studio potesse esplicarsi soprattutto « l'iniziativa dei giovani » e la libertà d'insegnamento dei docenti, che avrebbero consentito, anzi sollecitato, una continua evoluzione. Si attuò invece un processo involu21 Nuovi pi:-ogrammi per il ginnasio-liceo, Roma 1944. 83 Biblio_ecaginobianco

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