Argomenti Purtroppo però anche la indubbia buona volontà e buona fede degli Alleati contribuirono a frenare notevolmente la spinta innovatrice e trasformatrice che una parte degli antifascisti voleva dare alla scuola, e fecero scegliere posizioni moderatamente riformistiche. Omodeo osservava bonariamente nel dicembre del 1943 11 : « Capita spesso, qt1i a Napoli, che qualche Americano o qualche Inglese ritenga oppo·rtuno fare agli Italiani una paternale e insegnar loro i veri compiti e doveri del vivere democratico ». E assai più amaramente l'anno dopo, terminata l'esperienza di governo 12 : « C'è rischio che l'Italia sia defascistizzata dagli Alleati ». Il fatto è che, dagli Americani in specie, la defascistizzazione fu condotta· con rigorosità e minuziosità puritane, che somigliano molto, mutatis mutandis, allo spirito con cui, qualche anno dopo, talora gli stessi uomini, come avvenne per Washburne, vollero la « decomunistizzazione ,> della cultura del loro paese. Essi insomma intendevano l'epurazione in un loro modo particolare e contingente, come profilassi politica contro il ripetersi di fenomeni totalitari. Del resto, ringraziando per la laurea ad honore,n conferitagli dall'Università di Palermo, anche l'inglese prof. Gayre affermava che per gli Alleati « esisteva la necessità di rivedere i libri di testo, in modo che ne fosse allontanato per sempre l'incubo folle del fascismo » 13 • E in una pubblicazione ufficiale 14 è detto: « I libri di testo delle elementari, impregnati di fascismo, furono riscritti ». E per le altre scuole: « Si constatò che dei libri 213 erano nocivi; 546 dovevano essere purgati; 4117 potevano essere adoperati». Tale linguaggio rivela un inguaribile paternalismo, che trovava purtroppo riscontro in una parte della nostra classe politica, e anche degli esponenti ufficiali della cultura, ampiamente disposti ad ottenere l'avallo al loro pavido conservatorismo dalla convinzione degli Alleati che il popolo italiano fosse un minorenne traviato da ricondurre sulla buona strada. Con tali premesse era impossibile capire i problemi più veri della scuola italiana; il fascismo più pericoloso non era certo nelle risibili pagine in cui si esaltavano « le opere del regime », ma piuttosto in quel « dogmatismo meschino e insolente » di cui parla il documento 11 A. OM0DEO, Per la conquista della libertà, Napoli 1944. 12 A. OM0DEO, Discorso tenuto il 9 luglio 1944 al Circolo « Pensiero e Azione » · di Napoli, Napoli 1944. 13 Discorsi per l'inaugurazione dell'Anno Accademico 1943-44 all'Unjversità di Palermo, Palermo 1944. 14 Resoconto delle Attività svolte dal Governo Militare Alleato e dalla Commis1 sione Alleata di· Controllo, Roma 1944. 79 Bibii'o~ecaginobianco
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