.. I Argomenti hanno esperienze che i giovani non hanr10, hanno competenza che i giovani non possono avere » 4 • Nella sinistra, invece, si combatteva proprio contro la facile retorica del fascismo come oscura parentesi dopo la quale si poteva tornare al punto di partenza. E si mossero perciò critiche innanzi tutto alla società sulla quale era stata modellata la scuola umanistica, e che a sua volta vi si era formata, accettando poi la dittatura. La Malfa scriveva 5 : « tentare di ricongiungere il presente al passato può essere prova di una insensibilità quasi inconcepibile ». E Dorso 6 : « La gioventt1 accusa la vecchia conservazione inintelligente di mirare solo a rubar tempo, nella speranza di insinuarsi tra le crepe delle opposizioni, e di salvarsi con un altro movimento a tipo fascista ... i nostri conservatori continuano a pensare una società immo·bile »; mentre in ogr1i campo della pubblica amministrazione si avverte « l'insufficienza totale del concetto di continuità dello Stato ». Dorso denunciava poi i metodi usati dalla vecchia classe dominante, prima di tutto l'unilaterale condizionamento attraverso l'istruzione, rivelatosi un fallimento perché « per avere una forza politica non basta formare delle élites »; élites poi con scopi ben meschini se « la borghesia umanistica non ha saputo inve11tare altro che una corsa verso gli impieghi statali » 7 • E verso la scuola, accusata di « aver svolto opera di diseducazio11e o di educazione negativa » 8 su tutta una generazione, sono spesso violentemente polemici gli scritti del periodo eroico della Resistenza. Ad esempio, in un articolo dal titolo Scitola co11tro cz,tltura 9 si accusa la scuola quale condizionatrice della libertà di scelta intellettuale e in definitiva esistenziale. Nata con l'Illuminismo, « la scuola dell'alfabeto, dell'istruzione obbligatoria, volle inventare lei il co11gegno per fornire al popolo la cultura che ci voleva » e « fece di ogni figlio del popolo un buon citoyen, cioè uno del terzo stato, cioè un borghese ». Perché « la scuola com'è concepita nell'età moderna è sempre scuola di classe »; e se quella fascista fu peggiore, non lo fu perché diversa, ma perché fu « la caricatura della scuola della Rivoluzione Francese e dei suoi difetti ». Perciò, « se fosse dipeso solo dalle scuole, tutto il popolo italiano sarebbe divenuto fascista», perché esse si sono rivelate « più cl1e strumenti di cultura, strumenti di do-minio di classe ». 4 « Il Corriere», Salerno 4 n1aggio 1944. s « Italia libera», Roma 19 gennaio 1945. . 6 G. DORSO, L'occasione storica. Arti'coli scritti tra il 1943 e il 1946. Torino 1955. 7 G. DORSO, in « Nuovo Risorgimento», Bari, 20 aprile 1946. s G. ULIVI, in Lettere di condannati a morte della Resistenza Italiana, Torino 1961. 9 « Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà», Milano, novembre 1944. 77 Bibiiotecaginobianco
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