.. I Il rilancio della " scuola dei padroni ,, , di Adriana Bich Fu nel periodo tra il 1943 e il 1945, che si cominciò ad avvertire in Italia la necessità di un rinnovamento della scuola e dell'università. È ovvio che occorreva innanzi tutto eliminare da esse ogni traccia di fas~ismo. Ma, mentre alcuni volevano cogliere, nella Resistenza, l'occasione per una rottura completa non solo col passato più recente, ma con tutte quelle forme di autoritarismo, di conservatorismo e anche di malcostume, che nella pubblica an1ministrazione e nella scuola, avevano radici in epoche ben più lontane, ad altri parve più che sufficiente un ritorno alla situazione prefascista. Tra le due correnti si avvertì subito una profonda frattura, ancl1e se la comune lotta contro il fascismo avvicinava momentaneamente persone di tendenze del tutto diverse. E per tendenze non si i11tende solo idee politiche, ma anche atteggiamenti mentali più profondi. Al di fuori delle scelte ideologiche e delJa posizione assunta sul problema istituzionale, che era senza dubbio emblematica, vi era infatti una intima ambiguità, in molta della intelligl1enzia italiana, di fronte alla questione della scuola, dovuta al troppo lungo co11diziona1ne11to, subìto appL1nto in questa. Nel periodo clandestino si formò a Roma l'AIDI, Associazio11e Italiana degli Insegnanti, che svolse una notevole e valida attività di organizzazione e di risveglio della coscienza democratica tra i docenti. Nella sua prima Relazione pubblica 1 si afferma, fra l'altro, cl1e occorre « la eliminazione di ogni residuo di mentalità fascista nei metodi e nei programmi », necessaria perché il fascismo aveva introdotto nella scuola « un dogmatismo meschino e insolente ». Perciò si dovrà « re·- staurare tra maestri e discepoli uno spirito di sincera collaborazione, mirante a formare nei giovani libere coscie11ze », poiché, come si individua acutamente, « il conformismo di molti era dovuto all'abitudine di portare ossequio all'autorità costituita » e alla « mentalità autoritaria dei burocrati fascisti della scuola ». . Ora, perfino in un tale documento, il costume liberale-un1anistico, al quale gli antifascisti già maturi nel 1944 erano stati educati, traspare. 1 AIDI, Relazione del Comitato provvisorio, Roma 1944. 75 Bibii~tecaginobianco
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