Argo1nenti · cato ». Comunque, precisava il Rapporto - « gli enti di sviluppo non debbono essere concepiti come uno strumento destinato a svolgere azioni rigidamente preordinate, ma piuttosto come un sist ema dotato di grande elasticità, capace di cogliere le possibilità di progr esso che ogni ambiente possiede »: un sistema cioè nel quale le funzioni di promozione, di orientamento, di assistenza, di partecipazione alle iniziative degli operatori agricoli dovessero riuscire prevalenti su qu elle attuate direttamente dall'ente. Si trattava, in sostanza, per tali enti, di configurare in un nuo,vo ambito, e precisamente in quello del generale rinnovamento dell'agricoltura, le facoltà e la discrezionalità che erano state attribuite agli enti di riforma nell'ambito esclusivo della riforma stessa; e di renderli capaci di inserirsi nel preesistente sistema istituzionale operante i11 agricoltura affinché tale sistema fosse orientato ad operare in conformità alle scadenze ed agli obiettivi fissati dal « Programma ». In proposito si osservava: « Per quanto poi riguarda i rapporti tra le varie istituzioni del mondo agricolo e gli enti, occorrerà tenere conto del fatto che talune di esse già prestano servizi che i nuovi enti sono chiamati a completare e diffondere; forme di collaborazio ne dovranno in tal caso essere attuate. Nei confronti di altri organis mi, invece, i nuovi enti non po.franno che suscitare la necessità di ada ttamenti e di modifiche: in alcuni casi si tratterà di perseguire una ri gorosa specializzazione di funzioni in modo da porsi nei confronti deg li enti di sviluppo in una posizione di complementarietà, in altri, di attuare organiche n1odifiche, sì da consentire agli enti stessi di poter delegare ad essi parte delle loro funzioni. Né mancheranno situazioni i n cui si dovrà procedere all'abolizione delle vecchie istituzioni per consenti re alle nuove di esplicare co1npiutamente la loro azione ». Come è noto, al Rapporto del Vice presidente della Commissione nazionale per la programmazione economica ha fatto seguito il Programma economico nazionale. Per la mediazio·ne politica, c ui necessariamente il nuovo, testo ha dovuto ottemp·erare, il « Programma » ha recepito solo in parte le indicazioni prima illustrate. Pur richiamandosi agli enti di sviluppo agricolo come ad « efficaci organi di intervento nell'attuazione della p·olitica agraria », in grado di svolgere la propria attività « laddove condizioni obiettive richiedono un'azione pubblica a livello operativo ed a fianco dei produttor i agricoli, secondo linee che superano le normali attività degli organi st atali e che questi non possono assumere senza snaturare le funzioni a d essi proprie », il « Programma» trova modo di fare riferimento anche a « forme associative per settore produttivo e per zone di pro·duzio-ne » alle quali 71 Bibliotecaginobianco
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