Nord e Sud - anno XVI - n. 109 - gennaio 1969

Antonio Jannazzo del vitale senza il quale ogni scienza si fa tecnocratica, autoritaria e senrile; non può non porsi il problema della volontà politica con ciò ch'essa comporta: il recupero di ,dimen·sioni organizzative e pratiche, che prima potevano essere trascurate ed affidate ad altri in una sorta di « divisione del lavoro», ma che ora vanno tenute in gran conto ad evitare le frequenti manipolazioni che tm sistema sociale chiuso fa di ogni idea nuova e progressiva per renderla inoffensiva. Non tenendo conto di determinate dimensioni, la sociologia può facilmente diventare merce per l'industria culturale, moderno consigliere del « principe » e nov,ella Arcadia ,per i seguaci delle mode culturali; né può essere un questionario, o una « ricerca sul campo» a nobilitarla rispetto a quella cultura tradizionale di cui, tutto sommato, essa rischia di ricalcare gli schemi. Perché accade tutto questo? La risposta è nell'insufficiente ap,p,rofondimento, da parte di certa sociologia odierna, dei temi più vitali dello storicismo, ed in particolare .del concetto di « con1 temporaneità della storia », come richiamo a quel n1on·do della prassi da cui prende stimolo la ricerca, poi rivissuto da Gramsci come relazione fra storia e politica. Nell'assenza di questi temi, si ten,tano recuperi weberiani e mediazioni impossibili: col risultato finale di disconoscere il punto di sutura fra teoria e prassi che è indispensabile, poiché una strategia delle riforme senza passione o volontà poli tioa, un empirismo senza idee, non hanno senso né successo. Nel nostro tempo sono pericolosi gli « spazi neutrali »; occorre invece un collegamento stretto fra azione politica e ricerca sociale. I formalisti diranno che in un siffatto modo di procedere vi è confusione fra varie attività dello spirito. · Ma non c'è alcun ,dubbio che oggi vi sia uno scacco rilevante, anche se momentaneo, della « Logica », ed una preminenza della prassi. Ciò significa semplicemente che la crociana società dell'equilibrio fra le varie attività dello spirito no1 n è dell'oggi, m·a è l'utopia di domani; e che lo storicismo, divenuto « teoria della previsione », deve mettere se stesso in relazione con i con~etti operativi della sociologia e della scienza politica. ANTONIO J ANNAZZO 66 ..... Bibliotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==