Nord e Sud - anno XVI - n. 109 - gennaio 1969

.. Vgo Leone - Antonio J annazzo arco di ap1 plicazioni piuttosto ampio, ma, ri1 petia.mo, quantitativamente limitato, legato com'è alla possibilità di un più esteso sviluppo industriale del Mezzogiorno e allo stato ,di avanzamento, nel Mezzogiorno stesso, del,la politica di ricerca scientifica. È a quest'ultimo argomento) che è strettamente legato il tema, da n1esi dibattt1to, sui livelli tecnologici e sullo sviluppo dell'industria italiana; ed è in questo tema che ·sono andati assumendo un posto, di ·sempre maggior rilievo i problemi dell'industria elettronica. Si è così comp,reso fino a che punto questa possa essere un'industria del futuro; come in essa gli investimenti siano del tipo labour-intensive; quanto, in compenso, siano essenziali ingenti spese di ricerca; quanto il settore possa stimolare lo sviluppo in,dus triale del paese; come si tratti di un'industria che è possibile localizzare nel Mezzogiorno. L'elettronica, infatti, è un'industria leggera, con una 11otevole libertà geografica di localizzazione, ed è un'industria « pulita» e, quin1di, adatta ad una regione turistica. Naturalmente, la libertà di -cui parlavamo non è totale. A prescindere, comunque, « dalla forza di inerzia» che ,spin,ge a localizzare in distretti già industrializzati; a p1 rescindere dalla vicinanza ,dei fornitori e sub-fornitori e dei mercati di sbocco dei p·ro1dotti, un elemento ci pare particolarmente vincolante ed è la presenza di quadri e di n1.ano d'opera specializzata. In un'industria elettronica ogni operaio è un tecnico; perciò, se l'IBM deciderà di ingrandirsi, oggi come oggi, lo farà am1 pliando l'attuale stabilimento ,di Vimercate e non andrà a Pozz,uoli, tanto per fare un esempio. Ma è perciò anche che va co·ndotta decisamente, sin dai primi gradi del1 'istruzione professionale, un'azione di preparazione di tecnici del settore, perché l'avvento del calcolatore è una realtà di cui anche la scuola deve tenere conto. UGO LEONE La sociologia alla scoperta del Mezzogiorno In questi ultimi tempi i sociologi hanno scoperto il Mezzogiorno. Le occasioni non sono st'ate so1o « sismiche », ma più generali: la necessità di redigere un rapporto per la commissione antimafia e la coscienza di trovarsi dinanzi un terreno fertile ai fini di « testimonianze ». Tutto inquadrato nella proclamata esigenza di mettere insieme i pezzi della storia in corso, n·el suo trapasso dal vecchio mondo agricolo al ,nuovo mondo industriale. Mentre i politici segnano il passo, imbrigliati fra le maglie dell'incapacità riformatrice, i sociologi ne denunciano i lin1iti nella insufficiente conoscenza dei ·problemi, e quasi li additano al pubblico ludibrio. Per contro calano al Sud, per « demistificare», per « conoscere», per « interrogare» i « protagonisti ». 64 Bibliotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==