Sebastiano Di Giaco1no - V go Leone quella di andar via, come i loro familiari, u110 p·er volta. Un'emigrazione lo,ntana, perché nelle zone 1migliori della stessa Basililcata no,n c'è ,p-osto per gli abita,nti dei monti. Infatti, c'è dappertutto ,depressione economica e sfiducia. Solo alcuni p,rogrammatori lucani sono dell'avviso che, nell'avvenire, ad emtgrare sarà appena qualche migliaio ,di persone attratte unicamente « dagli standards ,di vita di livello americano» (come qualouno, oggi con res,ponsabilità p·ubbliche, si è entusiasmato a dire persino in u·n discorso nella stessa San Fele). La crescita economica, -essi dicono, si diffon,derà dai « gro-ssi itinerari di svilup,po » a tutte le zone, com1 presa la zona del gruppo dei monti di San Fele. Lo sviluppo diffuso, quindi, p•rop·os.to ,da un ,programma regionale populistico, viene ad essere la propaganda di chi finora ·non ha smosso niente e sa che non si 'potrà smuovere niente. E intanto questo ottimismo suscita delle aSipettative che non potranno mai essere soddisfatte. Questo, purtroppo, è il triste risultato dovuto ad una mo,desta e chiusa classe politica e sin,dacale, che non è riuscita ad inserire la Lucania in una battaglia meridionalistica culturalmente e socialmente più vivace e più realistica. E intanto, si giudica i,nsufficiente l'un.i·ca •p,ros 1 pettiva possibile: quella di pochi nuclei industriali integrati in una economia agricola e silvopastorale, con sfruttamento intensivo delle risorse esistenti, e di centri urbani più dignitosi, che possano accogliere le po,polazioni es,p,ulse dai monti. Ma non c'è programma, in questo senso. Rimane la tragedia di un paese, di una popolazione triste che sgombra stordita, a rapp,resentare la tragedia di tanti paesi montani meridionali. Paesi, come San Fele, aggrap,pati ad una bottiglia piena d'acqua, che, nell'i,nverno, esploderà, allagando le poche valli ancora in vita. SEBASTIANO DI GIACOMO Il calcolatore e il Mezzogiorno Il seminario organizzato di recente a Napoli dalla IBM sul tema: « Le moderne tecniche per l'elaborazione dei dati nel Mezzogiorno», ha avuto almeno due meriti: que1lo di sens,ibilizzare, attraverso la stampa, più vasti strati dell'opinione pubblica all'importanza dell'uso del calcolatore elettronico nella vita moderna e quello di riaprire, sia pure indirettamente, il disco,rso sull'industr.ia elettronica nel Mezzogiorno. Nell'opinione corrente, il ca.lcolatore si presenta ancora come Ulì mostro fantascientifico. Si tratta, invece, di uno strumento di lavoro sempre p·iù diffuso e sem,p,re più alla portata di tutti. Esso è ancora piuttosto giovane, ma venti ann-i sono stati sufficienti a rivoluzionarne gli schemi tecnologici e, dopo le macchine elettromeccaniche a schede perforate, il mondo ha vissuto la prima generazione dei calcolatori elettronici; è passato- « ,di corsa » 62 •Bbi iiotecaginobianco
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