Nord e Sud - anno XVI - n. 109 - gennaio 1969

GIORNALE A PIU' VOCI La democrazia senza partiti « No a.i partiti » è uno slogan che, assieme a tanti altri consimil~, riecheggia con frequenza semp,re più preoccupante in questi turbolenti mesi della vita politica italiana: la sua provenienza e colorazione politica sono tuttavia dubb,ie ed il suo sign.ificato, a1nbiguo. l,,a polemica contro i p,artiti potrebbe infatti p·ro,venire, data l'attuale tortuosa situazione ideologica, tanto• dal qualunquismo di destra, piaga endemica della democrazia italiana, qua11to1 dal nascente e semp,re più diffuso qualunquismo di sinistra; e può significare sia l'aspirazione al partito unico di tendenza fascista, sia un anarchico libertarismo che non si appaga delle libertà democratiche «borghesi» e sogna e persegue un'astratta, uto,p1 ica libertà svincolata anche dal freno ideo,lo.gico costituito dai raggruppamenti politici. Naturalmente, fra questi due p·oli estremi, dai quali con ogni pro,babilità provengono quelle scritte contro, i partiti come tali che ormai sempre più spesso si leggono verniciate sui muri, o che ondeggiano sui cartelli in testa ai cortei protestatari, fra questi due estremi, dicevamo, esiste certamente un vasto strato d'opinione che già da parecchio tempo, ha assunto un atteggiamento polemico contro quella che non da oggi è chiamata la « partitocrazia »; atteggiamento che si manifesta in un latente scontento 1 , di cui spesso la stamp 1 a si fa portavoce più o meno interessato, che pur non a.vendo ancora raggiunto quel dissenso totale che caratterizza i gruppi estremiisti - di destra o di sinistra che siano -, costituisce una grave n1inaccia alla no1stra giovane e debole democrazia. Che questo malcontento verso i partiti possa avere anche una sua ragion d'essere, no1 n ce la sentiremmo di nega1.1lo,anche se la nostra intenz.io,ne non è certo quella di rinfocolare o di inasprire una polemica:· è indubbio tuttavia che, a to,rto o a ragione, l'o,pinione pubb,li!ca è oggi più che mai persuasa che tutta la nostra v.ita politica si risolva e si esaurisca in una serie di gran,di o piccole mano,vre di vertice, in quello che Ignazio Silone ci piare una vo,lta abbia chiamato il « mercato delle vacche», cioè nel!l'assegnazione· di incarichi ministeriali e non, in una serie 1 di decisioni precostituite da picco,li gruppi all'interno ,degli stessi partiti: tutto questo minaccia di creare quella frattura, che da piiù parti è già data come avvenuta, fra la clas,se politica ed il paese e che sarebbe alla base di quel malcontento che esiste anche a·l di là, o meglio al di qua, deUe ,punte della contestazione radicale. Tutto questo potrà anche essere vero: ma, come abbiamo già detto,, no,n è nostra intenzione discutere di questo problema, q11anto invece delle possibilità alternative che potrebbero offrirsi al regime dei partiti e su cui non ci pare che gli avversari della « partitocrazia » abbiano i1 dee che riescano, ad 56 Bibiiotecaginobianco -

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