.. I .Note della Redazione Le Province L'on. Rumor, nelle sue dichiarazio·ni programmatiche davanti alle Camere, ha detto che la Commissione interministeriale per lo studio delle Regioni, creata a suo tempo dall'on. Moro, dovrà completare lo studio dei problemi connessi all'ordinamento regionale e dovrà quindi predisporre gli studi e le indagini sulla base delle quali il governo elaborerà le sue decisioni. Intanto, nel corso dei negoziati per la formazione del nuovo governo i repubblicani hanno insistito sulla preoccupazione che dall'ordinamento regio11alepossano derivare duplicazioni di compiti, confusioni di competenze, appesantimenti burocratici e aumenti di costi: di qui la loro insistenza sulla soppressione dei consigli provinciali, contestuale all'attuazione dell'ordinamento regionale. La DC, invece, ha posto, in un suo documento, il pro·blema di un sen1plice « perfezionamento » del ruolo delle Province: che è un euf emis1no per dire che si vogliono fare le Regioni e mantenere in vita i consigli pro-- vinciali, nell'illusione che dal « perfezionamento » possa derivare una soddisfacente assicurazione contro i rischi che preoccupano i repubblicani. I socialisti, dal canto loro, hanno manifestato un orientamento che, mediante una « prof onda ris trut tu razione » dell'ente provinciale, miri ad attribuire a ques t'ultùno le sole funzioni per le quali esso ha una vera e propria vocazione ( igiene, sanità e servizi sociali, salve le possibilità di delega dalla Regione alla Provincia per talune funzioni regionali); e d'altra parte, secondo l'orientamento manifestato dai socialisti per una ristrutturazione dell'ente provinciale, si riconosce la opportunità di sopprimere i consigli provinciali, sostituendoli con un organo di governo, composto da 7 o al massimo 9 consiglieri regionali. L'accordo progran1n1atico è stato raggiunto con una formula interlocutoria che ha poi trovato integrale accoglimento nel discorso dell'on. Rumor al Parlamento: « l'attuazione dell'ordinamento regionale deve rappresentare, pur nella varietà delle soluzioni che si prospettano, l'occasione per promuovere un più efficiente assetto amministrativo locale, riconsiderando il problema della Provincia nel quadro, della ristrutturazione di tutti gli enti locali e dei loro compiti»; e quindi, il governo « si riserva di proporre adeguate soluzioni, tenendo conto delle conclusioni cui perverranno i lavori dell'apposita Commissione istituita dal governo Moro ». La for1nula interlocutoria, come si vede, rinvia al momento legislativo vero e proprio la scelta fra i tre orientamenti manifestati dai partiti della maggioranza (la «soppressione» repubblicana, il «perfezionamento» democristiano, la « ristrutturazione» socialista); e il governo sembra attendersi clall'«apposita Commissione» uno sforzo per avvicinare le posizioni di quei suoi membri che esprimono· i diversi orientamenti dei partiti. Ma a noi sembra che le posizioni avvicinabili siano allo stato attuale delle cose quella repubblicana e quella socialista, mentre la posizione democristiana dimostra soltanto (e il fatto che anche i comunisti pare che siano contrari alla soppressione dei Consigli provinciali lo conferma) che intorno all'ente provin51 , Bibiiotecaginobianco
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