Nord e Sud - anno XVI - n. 109 - gennaio 1969

Note della Redazione E allora spunta l'altro· tipo di risposta che taluni hanno voluto far circolare per chiarire le ragioni della inattesa vocazione meridion.alista dell'on. Taviani: la « corrente » dei « tavianei » spera di potersi rafforzare in vista del prossimo congresso della DC; e si propone, manovrando ta Cassa, di reclutare «ascari» nel Mezzogiorno. Ora, a parte .il fatto che Giolitti reclutava nel Mezzogiorno i suoi «ascari» per garantirsi la maggioranza in Parlamento e la stabilità dei suoi governi, n1.entre a Taviani si attrib·uisce il disegno di volerli reclutare per guad'agnare qualche posizione nel partito e comunque per farsi meglio valere nel sempre più intricato groviglio di equilibri della « correntocrazia »; a parte il fatto che l'« ascaris1no » democristiano, del Mezzogiorno è già ben inquadrato dalle .altre correnti, e che non si scalfiscono facilmente, neanche manovrando la Cassa, posizioni come quelle di Moro in Puglia e di Colo•mbo in Basilicata (per non dire che delle più vistose e rocciose): a parte queste ovvie considerazioni, vogliamo far credito all'on. Taviani di meno spregiudicate intenzioni clientelari e di meno angusti disegni politici di quelli che gli si vogliono attribuire da parte di coloro che spiegano in termini di « correntocrazia » la sua richiesta del Ministero per la Cassa. Anzi, annotiamo la considerazione che, con la sua richiesta di tale Ministero senza portafoglio, l'on. Taviani ha dato una spinta nel senso della rivalutazione necessaria di tutti gli incarichi relativi alla politica meridionalista, che da qualche tempo a questa parte sono stati considerati dagli uomini politici come incarichi di secondo piano e spesso come merce di sottogoverno meridionale. Noi riteniamo comunque che, quando un ex segretario della DC ed ex ministro degli Interni, assume l'incarico senza portafoglio per il Mezzogiorno, non è lui ad essere declassato, ma è la responsabilità ministeriale della politica meridionalista ad essere riqualificata. D'altra parte, non è soltanto la responsabilità ministeriale della politica meridionalista che dev'essere riqualificata: se la politica meridionalista dev' essere rianimat.a, è necessario, infatti, rivedere non tqnto gli strumenti quanto i quadri della politica meridionalista: rafforzare questi quadri, reclutarne di nuovi, scegliere uomini di grande competenza, impegnarli nel Mezzogiorno e per il Mezzogiorno (oltretutto si tratta anche di « smeridionalizzare », per così dire, i quadri della politica meridionalista, e questo per un complesso di ragioni facilmente intuibili). Ecco: l'on. Taviani si insedia al vertice della politica meridionalista con la preoccupazione di smentire con i fatti le ambigue voci che si sono volute far circolare sulle ragioni della sua scelta per il Ministero del Mezzogiorno e in pari te1npo con la possibilità di smentirle, provocando un salto di qualità, per il quale sono più che maturi i tempi: un salto di qualità nel tono e nel ritmo della politica meridionalista, un coordinato aggiustamento degli istituti e degli strumenti, un mutamento e un arricchimento dei quadri. A quest_o punto, non ci interessa sapere quali ragioni abbiano suggerito all'on. Taviani di chiedere per sé il Ministero per il Mezzogiorno: lo attendia1no alla prova. 50 Bibiiotecaginobianco

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