I La crisi dell'Eurato1n ln assenza di adeguate informazioni sulle tendenze di inv.estimen to de1le industrie europee, la Comn1issione non era e·videntemente in grado di esercitare alcun co,oridinamento in questo setto-re né di svolgere un'opera anche .di semplice convinzione v-erso gli op,eratori. L',assenza di una politica degli investimenti sta aLl,abase anche del fallimento dell'istituzione delle imprese co,muni, uno· strumento al quale il trattato di Roma larigamente affidava le possibilità di attuazio-ne ·d·ell',obiettivo di una forte industria nucleare europea. Lo status ,d'im,presa ,comun.e rimase infatti po,co più che un riconoscimento formale, indiscriminatamente attribuito ad imprese elettro,co1m·merciali nazionali, e non, come era stato 1 previsto, uno, strumento .di promo,zione di nuove iniziative p,luralistiche in settori dove l'opera dei singo1i oper,atori si fosse rivelata insufficiente. Eppure non man,cavano precise indicazioni su quali fossero questi settori: uno era chiarame,nte quello della fabbricazion,e dei co·mbustibili nu·cleari per i reattori p1 rovati, un .altro, quello ·an•co·rapiù indicato per un'azione comunit,aria, del trattamento dei combustibili irradiati. In ambedue l'assenza di un'azione dell'Euratom, dovuta forse anch·e all'im,possibilità di ricorrere con gli strumenti normaili del prestito ·al mercato, dei capitali, fu causa del so1 rgere di iniziative nazion.ali o addirittura di iniziative internazionali al di fuori dell'ambito ,comunitario: a1 d esempio l'impresa Eurochemic, patrocinata dall'Agenzia .nucleare ,dell'OECE (oggi OCSE). Consid·eriamo ora il settor.e delle ricerche comuni, qu-ello nel quale meno di ogni altro possono tro1varsi giustificazioni al fallimento dell'azione dell'Euratom. Ho già avuto modo -di e-sporre con maggio,re d-ettaglio come nacqu·e il primo pr,ogramma comune di ricerca che -p·revedev1a una spesa di 215 milioni di do1lari nei primi 5 anni di vit,a ,della Comu1 nità: si trattò di u,n'affrettata e generica formul·azione figuriainte in allegato al trattato ,di Ro,ma che non subì mai, successivamente, nel corso della su,a attuazione, quella messa a pu1 nto periodica che è ,auspicabile in ogni corretta prog.rammazione pluriennale e che si risolve nella scorrevolezza .dei piani. Fu la debolezz 1 a del quadro offerto dalle ricerche comunitarie, che portò i programmi nazionali di ricerca a ,svilupparsi indipen,dentemente gli uni ,dagli ,alt,ri prescin 1d1 endo da una direttiva comune e. sop,rattutto dal rispetto ,del p·rincipio dell',ottin1izzazione del rendimento a,ttraverso la suddivisio11e del ilavoro. L'o·ccasione offerta dalla seconda Confere~a di Gin,evra, svoltasi n~ll'estate del 1958, per t1na riconsideraziç)ne d,ei programmi, fu colpevolmente trascurata, men31 Bibiiotecag inobianco
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