Nord e Sud - anno XVI - n. 109 - gennaio 1969

.. I La crisi dell'Euraton1 stati •dai francesi, sia per proteggere le loro attività militari dal pericolo di un'ingerenza comunita,ria, sia per poter svoilgere un'autonoma politica di ap·provvigionamenti in minerali, materie grezze e materie fissili sipeciali. Del resto, il cambiamento della situazione sul mercato mondiale dell'uranio into,rno al 1960 contribuì an·ch'·esso largamente al1 la vanificazione .dell'aspetto sovranazionale ,dell'azione comunitaria, riducendo a zero il ruo1o dell'Agenzia di Approvvigionamenti dell'Euratom, che era stata creata a,llo scopo di garantire l'uguale accesso alle materie prim.e nucleari da p,arte ·degli utilizzatori cl-ella Comunità in un momento in cui era ragionevo1e prevedere in Europ,a una penuria di tali materiali. D'altro· canto il modesto svilu,ppo ,che· ebbe l'industria nucleare europea in quegli anni determinò, in pratioa, un'eccedenza dell'offerta di materie prime risp·etto a,lla do,manda europea: in questa situazione, se si fo,ssero applicate con criteri rigidi le norme del trattato sull'a·pprovvigionamento, l'Europa avrebbe d·ovuto sopportare un inutile onere economico. È chiaro peraltro, oggi che se anche si dovesse ripresentare, per quanto riguarda il mercato delle materie prime, una situazione analoga a quella del 1957, né la lettera né lo spirito del trattato, ,di Roma sarebber.o in grado di ricreare quella sovranazionalità che la pratica della collaborazione nucleare europea ha oramai defi11itivamente disgregato. Un dis·corso ,ancor più amaro si deve forse faiìe sulla crisi di funzionamento degli organismi comunitari, sull'azione inva,d·ente e spesso in contrasto con le norme istituzionali esercitata dai governi attraver,so il Comitato dei Ra-ppresenta11ti perman·enti, sulla qualità e compete·nza dei funzio,nari invi,ati dai singoli paesi (la resp,onsa·• bilità dell'Italia appare a questo proposito particolarmente grave, specie in considerazione del fatto che essa h,a ricoperto permane11temente il secon,do scalino della gerarchia comunitar1a, ossia la Vice Presidenza della Commissione Esecutiva). Ba·sterà a questo propo,sito mettere in rili,evo il contrasto tra il periodo in cui la Presidenza della Com,missione era tenuta ,dal francese Etienne Hirsch, funzionario di sincere convinzioni eur·opeistiche, che non ha esitato in più O'ocasioni .ad assumere .posizioni antitetiche alle direttive im,partite da Parigi, e il periodo in cui alla presidenza dell'Esecutivo fu po.sto un funzionario di sicura osservanza gollista, Pierré Chatenet, la cui op·eria sembrò costante.mente ispirata all'obiettivo di svuotarie di contenuto comunitario la politica dell'Esecutivo. Un dis~orso partico,lare merita la situazione interna italiana 29 Bibliotecaginobianco

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