Felice Ippolito quelJ 'epoca sotto l'effetto della crisi di Suez, quando si era cioè propensi a·d accettare una penalizzazione più fo1 rte del norn1ale in cambio della sicurezza ,dell'ap·provvigionamento; ma c'è so1 prattutto da osservare che il .documento dei Tre S,aggi avrebbe p-otuto dar luogo ad un pro·cesso scorrevole di adattamento de'lle previsio·ni, che in realtà è venuto a man 1care per l'incapa·cità dei responsabili della politica atomica comunitaria ad estendere la loro azione coordinatrice e programmatrice al di là ·del settore della ricerca. Solo a djstanza di otto anni i responsabili comunitari trovarono il te1 mpo di provvedere alla formulazione del programma elettronucleare comp J essivo dei sei paesi della Comt1nità, giungendo a stabilire un obiettivo indicativo di 40.000 MW elettri·ci per il 1980: ma oramai la crisi dell'Euro 1 pa nu,cleare era già in atto e la collaborazione nucleare europea richiedeva ben altri pro,,vedimenti che cl.elle estrapolazioni a scadenza più che dec·ennale. Come è noto, il trattato de]l'Et1ratom fissava come obiettivo di più ampio respiro, la creazione o perlomeno la facilitazione del nascere di una •potente industria nucleare europea. A questo fine il testo prevedeva precisi settori nei quali si sarebbe dovuta esplicare l'azione comunitaria ·e nei quali sono riconoscibili •diverse gradazioni di integrazione: dal semplice coordinamento a vere e proprie azio·ni comuni presupponenti una vo,lontà diversa e superiore a quella degli Stati partecipanti. Ricadono ad esempio sotto la prima categoria le attività nel settore della protezione sanitaria, degli investimenti, del n1ercato comune nucleare, poiché presuppo11_gonoun'azione diretta dei singoli Stati membri semplic.emente coordinata dalla Comunità. Sono invece .del secondo tipo, cioè decisamente sopranazionali, il controllo di sicurezza, la realizzazione di i1nprese comuni, la politica degli approvvigio11ame11ti, quella della ricerca comune. È specialmente in questa seconda categoria .di azioni, nelle quali prevale l'aspetto federalista della Comunità europea, che l'infl11enza dell'Euratom, come ha scritto Altiero Spinelli, « è stata nulla » 5 • È agevole riconosce·re le oause di tale inefficacia in un complesso ·di fattori, tra i quali so,p·rattutto i minori poteri sovranazio,nali conferiti agli Esecutivi delle due Comunità europee del 1957 rispetto alla precedente comunità carbosiderurgica: la manoanza di autono·mia finanziaria e il difetto di giurisdizione piena nei settori di •COm•petenza comunitaria. I già tenui poteri sovranazionali previsti da1 trattato, ad esempio nel settore dei ·cont,rolli di sicurezza, •furono infatti sempre tenacemente contes A. SPI TELLI, Rapporto sull'Europa, Milano, 1965. 28 Bibliotecaginobianco
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