Rosellina Balbi cietà industriale di massa come tale, e dunque non solamente di quella ,dei paesi capitalistici. In ogni caso, ai fini del discorso cli Basso, la questio,ne è secondaria. Il pro,blema è questo: è possibile o·ggi, concretamente, la « partecipazione antagonistica » a livello di m,assa? Francamente, ho qualche dubbio· al riguardo. Può darsi che Marcuse sia troppo pessimista, quando sostiene che il dissenso era possibile ·nelle siocietà .di una volta, m,entre oggi, con l'avvento ,cl.ella società tecnologica, è venuto a mancare lo « spazio interno >>, ossia quella dimensione interiore •della n1ente, nella quale soltanto P·UÒ mettere ra,dici l'opp,osizione allo statz1s quo: a'l sistema, se si preferisce. Può darsi che una presa di coscienza, un atteggiamento di op.posizione sia an,cora possibile. Ma lo è - torno a ripete,re - a livel1 lo di massa, come Basso m1ostra di ritenere? Può la massa, può un p·roletariato appena uscito da una condizione di fame e di miseria - quando n,e è uscito - con·quistare, p,er un processo spontaneo, quella che Marcuse ha chiamato la « coscienza infelice »? Come mai la classe operaia degli Stati Uniti, e più generalmente dei pa,esi che da più tempo hanno consu1nato l'esperienza d·el]a società o,pulenta, non ha sviluppato questa coscienza? lo credo che l'homme révolté di Camus non possa app·artenere, oggi come o,ggi, altro cl1e ad una minoranza. Lo stesso Basso, de! resto, nel suo disco·rso al I Congresso nazionale del PSIUP, affermava che il processo « di alienazione e di distruzione progressiva della pe,rsonalità umana provoca già oggi profondi accenti di rivo1ta nei ceti intellettuali di tutto il mondo ». Nei ceti intellettuali, si osservi; cioè in una minoranza. È vero cl1e, anche allora, egli teorizzava l'inserimento antagonistico nelle strutture della società: 1na, se ben ricordo·, questo doveva essere il com·pito del partito, ossia il compito di un'avanguar,dia illuminata, di una minoranza. Quanto alle masse, la loro maturità rivoluzionaria sarebbe venuta a seguit10 delle lotte per gli obbiettivi parziali (inter1nedi). Se questa è tuttora la posizione di Basso, se cioè la « partecipazio·ne antago,nistica » è riservata unicamente al partito-g·uida, non è chia,ro co·me potrebbe risolversi il problema della pre-sa di coscien~a « anti-sistema » delle masse: le quali trarre,bbero, dal raggiungimento degli obbiettivi intermedi, una soddisfazione che ne ad.dormenterebbe, anziché acuirne, la volontà rivoluzionaria. Se invece Basso intende dire che soltanto la « partecipazione antagonistica » a livello di massa può p1 ortare alla società socialista, egli dev·e· risolvere la difficoltà cui accennavo poc'anzi; senza dire che tlna concezione di questo genere implicherebbe la n~gazione della 22 Bibiiotecaginobianco
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