Nord e Sud - anno XVI - n. 109 - gennaio 1969

,,. Rosellina Balbi Basso ha sostenuto, da buo·n leninista, la necessità di un partitlo fortemente centralizzato, costituito da rivoluzio,nari professionisti e caratterizzato dalla più rigo·rosa ,disciplina interna. Nulla di più lontano, .dunque, dal~e concezioni anarchiche dei -vari Cohn Bendit (e difatti Basso non ha mancato· di osservare come il movimento del « maggio francese », pur essendo « straordinariamente ricco », fosse anche « straordinariamente fragile » ). Figurarsi quale possa essere la sua valutazione di gesti quali il lancio -del carUoccio di panna •contro un telecronista, per contestare la RAI-TV, o, l'impedire ai milanesi di fare gli acquisti di Natale alla Rinascente, per contestare la soJcietà dei consumi. Va ·rile·vato, peraltro·, 1 che Basso vorre·bbe vedere nel PSIUP un partito ,di tipo « nuovo ». È appunto questa l'accusa prioritaria che egli muove alla direzione del partito: il non avere fatto del PSIUP un partito. « nuovo ». È stato questo, egli ha detto, « a farci scavalcare dagli avve·nimenti ». Ma in che cosa do,vrebbe consistere la « novità » ,del partito da lui vagheggiato, Basso, non lo ha spiegato. Quando egli afferma che nella direzione ha prevalso il bisogno della continuità, rispetto al vecchio partito, più che il bisogno della della rottura, dic,e delle p1 arole indubbiamente suggestive, ma - poiché dissente dalla tesi che vorrebbe. la dissoluzione dell'apparato in nome dell'egalitarismo libertario, riven 1dicando alle masse il diritto di condurre autono·mamente la lotta rivoluzionaria - avrebbe forse do·vuto chiarire ·meglio, il pro-prio pensiero su questo punto. Ma la parte pi11 interessante del st10 .discorso è quella che riguarda la strategia e le possibilità di succ~sso di una lotta socialista rivoluzionaria in Ita 1 lia. Egli si chiede: se il fine della rivoluzione è la conquista del potere, co1ne si può conquistare il pote·re? e anzitutto·, dove è il potere? Si rpotrebbe rispondere, dice BasSio, che il potere è nel Parlamento, ma dietro il Parlamento ci sono i partiti; dietro i partiti ci sono le forz.e eco1 nomiche nazio·nali; dietro le forze econo1niche nazionali c'è il grande capita'le internazionale; e così via. Il potere, in realtà, è nelle strutture stesse della società; occorre dunque inserirsi in queste strutture. Ciò non vuol dir-e che ci si lasci integrare nel sistema; al co,ntrario, ciò significa sconvolgere la 'logica del sistema. In altri termini, la p·artecipazione delle masse ai rapporti sociali esistenti deve essere una « partecipazione antagonistica », una partecip.azione consapevole di quella che· è la natura oondizionatrice 1del sistema e quindi diretta a trasformarlo. E Basso ha citato l'espression,e di Marx: « una partecipazione cosciente a un processo incosciente ». La rivoluzion•e, egli 20 Bibliotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==