Nord e Sud - anno XVI - n. 109 - gennaio 1969

.. Rosellina Balbi iJ colonialismo e l'imperi,alismo occidentale, nonché contro i lavoratori di questi paesi che hanno tratto profitto dall'imperialismo e dal colonialismo » (il oo·rsivo è mio); perciò, prosegue Bo·ggs, il movimento negro non ha niente .a che veder.e con .la Terza Internazionale, ·p-erché i negri, .essendo stati « sistematicamente privati di ogni possibilità di .diritto- dai po·poli dei paesi avanzati, non po.ssono co,esistere, nella stessa 'Internazionale', con coloro per cui il colonialismo è, seb·bene indirettamente, una fonte ·di vita ». E comunque, non si p,uò ignorare il fatto che, attualmente, la tendenza dominante nel pensiero del movimento rivoluzionario negro· è quella del separatismo ( o·ssia una tendenza nazionalistica): si pensi alle tesi del Black Power. Altri alleati discutibi1li, e proprio in base a considerazioni dettate ,dal rigo,re ideologico, sono, per la causa socialista, i paesi del TeTzo Mondo (i quali pure sono stati oggetto, al Congresso ,del PSIUP, di in.discriminate quanto con.vinte manifestazio·ni di fratellanza). E sono discutibili non soltanto pe·rché in molti di essi, come è stato messo, in rilievo -dallo stesso Vecchietti, al potere si trova non già il proletariato, ma la borghesia nazifonalista, la quale vi ha instaurato regimi militari (e ,spesso razzisti: si pensi alla Nigeria, oppure al genocidio perpetrato nel Su_dan meridionale nei confronti della po1 polazione negra ad opera degli arabi), ma anche perché l'esaltazione della lotta delle « nazioni proletarie» contro le « nazio-ni ricche » ricorda fasti,diosamente certi temi corradiniani, per n•on parlare -di Gio·vanni Pascoli (no·nché certe « deviazioni » socialiste .di sessanta anni or sono). Non si può tirar fuori la tesi della « lotta orizzontale » quando si tratta di certi pa-esi, e •poi dimenticarsene, in favore della lotta tra gli Stati, quando si tratta di altri paesi. Vero è che Lenin, nel 1916, scriveva ·che i marxisti debbo'!10 appoggiare i movimenti -di liberazione anticoloniali, quale che sia il loro carattere ,di classe: difatti « le po·polazioni dei paesi coloniali sono le inconscie ·alleate del proletariato dell'Occidente: la loro lotta per la li,berazione avvicinerà il giorno in cui i lavorato.ri inglesi e francesi p·otranno sbarazzarsi .dei p·ropri ,capitalisti » 5 • Ma già . nel 1916 questa tesi era discutibilie (come ha rilevato A. B. Ulam): affermando lo stesso Lenin c·he i ,lavoratori dell'Occi,dente « avevano indiretta,mente beneficiato dello sfruttamento dei loro fratelli. asiatici -e africani», ne consegue che questi lav•oratori avrebs A. B. ULAM, Lenin e il suo tempo~ Vallecchi, 1967. 18 Bibiiotecag inobianco

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