·' Essere socialisti è difficile rente ed omogenea azione politica (la maggiora·nza, che fa capo al segretario d-el partito Vecchietti, rappresenta infatti, come è stato detto, non già la sintesi delle contraddizioni, ma la loro somma). L'attenzione dell'opinion 1 e pubblica è stata attirata da alcuni episodi verificatisi a Napoli, in particolare dal cartoccio di panna gettato in faccia al telecronista Brancoli e al successivo pestaggio di un paio di «contestatori» ad opera degli «stalinisti» (usiamo queste espressioni tanto per intenderci); quanto ai ·commentatori politici, essi ne hanno tratto lo spunto per osservare come il tentativo del PSIUP di trovare un proprio spazio, e quindi di collocarsi alla sinistra del PCI, lo abbia portato a cavalca•re sconsideratamente la tigre della contestazi 1 one: ciò che si è rivelato un vero e proprio boomerang. Gli stessi delegati al Congresso si sono resi conto della situazione caotica nella quale il partito si dibatte; significativo è in proposito l'ammonimento di Biondi, membro della direzione e responsabile dell'Ufficio lavoro di massa: « Stiamo attenti, perché lìischiamo di ,diventare l'Armata Brancaleone ideologica del socialismo italiano ». Mi pare che Biondi abbia centrato il problema di fondo: che no.n è quello .di una crisi ideologica - come è la crisi del PCI - ma quello della confusione ideologica. Di qui deriva la imprevedibilità dei co•mportamenti ,politici del PSIUP e la s11a natura di elemento di disturbo nel quadro della sinistra italiana; anzi, per la sinistra italiana. Vorrei perciò soffermarmi su alcuni tra i discorsi che si so·no ascoltati a Napoli; e proprio su quelli cl1e sono stati definiti da taluni o,sservatori « lucidi e rigorosi » (a11che se astratti) e che a me, vice·versa, sono apparsi viziati da contraddizioni di fondo più o meno vistose, o quanto meno da non lievi pecche st1l piano della logica. Prendiamo, a,d esempio, il discorso di Foa. Foa, per un verso, ha sostenuto che « gli operai non accettano più di essere guidati come peco,re dai loro pastori » (e ha fatto un esplicito accenno alla rivoluzione culturale cinese, che, com,e ognuno sa, si è tradotta in un'azione scardinatrice delle strutture del partito); ma 11ello stesso tempo ha affermato che « il momento dell'organizzazione è nec,essario », tanto, vero che spesso « ciò che semb,ra spontaneismo è in realtà un feno·me11,odi aggregazione a nuove organizzazioni ». Poi ha polemizzato con la tesi (avanzata, sia pure con angolazioni profondamente ,diverse, da Lin Piao, ,da Fidel Castro e dai neo-l1egeliani) seco11·do la quale la classe operaia dei paesi occidentali non avrebbe modo di sfuggire all'integrazione. Per lui, viceversa, il 13 Bibiiotecaginobianco ..
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