Nord e Sud - anno XVI - n. 109 - gennaio 1969

.. ' I pescatori del Delta padano superiore a 80.000 lire 14 • Ma in realtà pochi hanno beneficiato dell'assegnazione di quei poderi: nel 1958, quando ormai l'opera di espropr10 e di assegi1azione poteva dirsi conclusa, ancora 17.390 ettari dei complessivi 22.340 ricadenti nel comune di Porto Talle erano in mano a 41 ditte catastali (corrispondenti di fatto a un numero inferiore di ditte reali) le quali possedevano poderi di estensione superiore ai 100 ettari: in media la lo•ro ampiezza era di 420 ettari 15 • I pescatori sentono ora fortemente di essere una minoranza soffocata in una società quasi integralmente rurale; rinasce il contrasto tra chi viene favorito dalla bonifica, che allarga le aree disponibili alla coltura, e chi vede diminuire le zone disponibili per la pesca. Intor110 al 1880, ·quando si discusse l'abolizio.ne del diritto di vagantivo, ormai anacronistico in un'area in cui si iniziavano i lavori ·di bonifica integrale, le proteste dei pescatori che godevano del diritto di pesca nelle paludi vennero appoggiate da una parte della stampa locale, poi rapidamente messa a tacere dagli interessi agrari. Discussioni sulla necessità e utilità della bonifica delle sacche paludose fra i rami deltizi sono state nell'ultimo secolo ricorrenti, se pure i gruppi sociali interessati alla non estensione del prosciugamento non sono stati sempre gli stessi: alla fine del secolo scorso erano pescatori vagantivi, i più poveri che protestavano•; durante tutto il p,rimo cinquantennio del nostro, secolo, quando si è discussa la po,ssibilità di trasformare le valli in un terreno coltivabile, eliminando contemporaneamente la causa principale del persistere della malaria, sono stati i proprietari delle valli 16 • La decisione odierna, di 14 A. BALAsso e A. DE PoLZER, op. cit. 15 I. RJ:NALDI, Le valli da pesca in Polesine, Bologna 1960, tav. 4 a pag. 150. 16 Sul problema della bonifica delle residue zone paludose esiste una disc reta pubblicistica: delle prime polemiche sull'abolizione del diritto di vagantivo ha scritto A. CAPPELLINI in Il Polesine: memorie storiche, statistiche e d'arte, Rovigo 1925; per il periodo fino alla metà del nostro secolo sono interessanti gli articoli di A. DE POLZER (Le valli salse da pesca del Basso Polesine, in « La ricchezza privata della provincia di Rovigo», Padova 1934, sostanzialmente favorevole al mantenimento delle valli salse da pesca; e Valli da pesca e bonifica del Delta padano, in « Rassegna economica del Polesine», Rovigo 1950, in cui la trattazione è ripresa con una impostazione diversa, favorevole alla bonifica perché « quando in un territorio comunale la maggioranza dei braccianti non riesce a lavorare più di 60-80 giornate all'anno, oltre a una ventina di giornate per la mietitura e t rebbiatura del grano, è con ogni evidenza anacronistico riservare 2.000 ettari di terreno bonificabile all'industria della pesca che complessivamente assorbe appena 2-3 unità lavorative maschile per ogni 100 ettari, di fronte alle 25 unità per kmq. che nello stesso terreno potrebbero trovare stabile occupazione a bonifica ultimata»), un. articolo di G. MATTEOTTI (Vergogne della civiltà, in « Rassegna economica del Polesine», Rovigo 1947), oltre al recente studio, già citato, di I. RINALDI (Le valli da pesca ecc.), in cui si sostiene il vantaggio economico della bonifica delle valli attraverso l'analisi del reddito da esse prodotto. in confronto a quello prodotto . dal terreno agricolo. 127 . i biiotecag i nobianco . .

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