Nord e Sud - anno XVI - n. 109 - gennaio 1969

' Rosellina Balbi Naturalmente, neppure allora mancavano le polemiche e le discordie al,l'interno del movimento socialista. Ma i contrasti nascevano sui meto·di da adottare per consegt1ire il risultato fi11ale, cioè sulla tattica che meglio poteva a1ccelerare quello ~he, in ogni caso, era un processo storico oggettivo ed inarrestabile. Sui temi di fondo, non c'era discussione: lotta di classe, abolizione della pro·prietà privata dei mezzi di produzion-e, internazionailismo o.peraio. Non v'è dubbio che il linguaggio di un socialista riformista di settanta anni or sono fosse spesso più aspro del linguaggio di un comunista di oggi. ·Quanto ai massimalisti, essi erano, co,me ha giustamente osservato Gaetano Arfè, jntransigenti più che rivoluzionari; e il loro discorso era privo di venature libertarie, giacché il fallin1ento delle iniziative bakuniniane costituiva una esperienza troppo vicina nel tempo, per non imporsi al,la riflessione (e difatti i massimalisti non si confusero mai con il sindacalismo anarchico). Tutto sommato, riformismo e ma·ssimalismo 1 potevano considerarsi co1 me due aspetti co,mplementari di uno stesso fenomeno, come due momenti di una stessa lotta. Dal tempo della Seconda Internazionale ci separano due guerrè mondiali, la rivoluzione russa, il fascismo, la fine del ,dominio coloniale. In questo perio 1do, il movimento socialista ha conosci11to molte sconfitte; soprattutto, ha visto morire l'illusion-e di un proletariato mondiale pronto a sentire le sollecitazioni della classe più vivamente che non le sollecitazioni della nazione: mai si è ,dato il caso di una cla,sse operaia ,che abbia spinto la propria solidarietà con i lavoratori degli altri ,paesi al punto di rifiutarsi di combatter-e per il proprio. Le frontiere « verticali » si sono rivelate molto pi1ì solide delle frontiere « orizzontali »; la tesi di Marx: « i rivoluzionari no·n hanno patria», si è dimostrata una tesi sbagliata. Ma ciò non significa che il socialismo, come idea, sia fallito. Al contrario, esso ha finito con il permeare ,di sé ogni altra dottrina politica; ha trasformato dovunque strutture ed istituti; ha condizio11ato lo stesso processo capitalistico, imponendogli - contro ogni previsione - alcuni dei propri contenuti; ed oggi - sia pure in versioni diverse - rappresenta per miliardi di uomini il punto di riferimento per la costruzione di una vita migliore. E tuttavia, di fronte a questo ,dilagare dell'idea socialista nel mondo e nella società, assistiamo al contemporaneo dilagare della confusione, del disorientamento e dell'incertezza nelle file del movimento che al so,cialismo si richiama. In Italia, per motivi storicamente ben definiti, questo stato di cose è più a·ccentuato che altrove 8 Bibiiotecaginobianco

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